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Roma Metropolitane, nuova allerta: "Niente stipendi né corrente"

Ieri la comunicazione dell'amministratore unico: "Il Comune non sblocca le delibere"

Roma Metropolitane di nuovo a un passo dalla paralisi. Ieri pomeriggio Pasquale Cialdini, l’amministratore unico della società che si occupa per conto del Campidoglio della progettazione e realizzazione delle opere di trasporto della capitale, ha lanciato l’ennesimo allarme: la società non è in grado di pagare ai propri dipendenti gli stipendi di giugno, in scadenza dopodomani. E nemmeno la bolletta della corrente elettrica. Cialdini l’ha scritto in una informativa interna. “Non sarà poossibile procedere al pagamento degli stipendi previsto per il 27 del mese, oltre a quello della bolletta della corrente elettrica in scadenza il prossimo 5 luglio, con il conseguente blocco delle attività" si legge.

La causa è da ricercarsi nella mancata formalizzazione da parte del Comune di Roma di una serie di delibere relative al debito pregresso e al contratto di servizio. "Si informa che a tutt'oggi le delibere indispensabili per procedere agli incassi degli importi per la sostenibilità economica della società, non sono state formalizzate” si legge nella lettera. Questo "nonostante i solleciti inviati nei giorni scorsi e nella giornata di oggi ai vertici dell'amministrazione comunale e alla stessa sindaca di Roma", conclude Cialdini, spiegando che i "confronti sono tuttora in corso". 

Le delibere che dovrebbero essere approvate dall’amministrazione sono tre. "La prima contiene il nuovo contratto di servizio perché gli importi del precedente erano scaduti alla fine dell’anno scorso" spiega Daniela Orlando, rsa della Cgil in Roma Metropolitane. Il contratto era stato inizialmente criticato dagli stessi vertici di Roma Metropolitane per le sue condizioni stringenti. "Servirebbe a finanziare 23 nuove opere, tra i nuovi progetti inseriti nel Pums e gli ammodernamenti delle linee delle metro A e B. La seconda riguarda i 14 milioni di euro di fatture dicui Roma Metropolitane chiede il riconoscimento sui bilanci del 2015, del 2016 e del 2017, oggetto di un decreto ingiuntivo. La terza è partita da una serie di rilievi della Ragioneria e riguarda finanziamenti legati ai lavori per rilievi e indagini per far partire le progettazioni".  

"La situazione è drammatica, l'azienda non ha potuto pagare neanche la corrente ma c’è il rischio che stacchino anche i telefoni. Abbiamo la carta contata. Non capisco come si possa fare a progettare opere in queste condizioni” denuncia Daniela Orlando, rsa della Cgil in Roma Metropolitane. “Da convenzione ci viene richiesta la progettazione di 23 opere in un solo anno e mezzo ma sei mesi sono già passati e l’amministrazione comunale non ha nemmeno riconosciuto questi sei mesi di lavoro”.
Poi c’è il problema degli stipendi: “Sappiamo già che salterà quello di giugno e la 14esima. I mesi scorsi ci sono stati pagati in due tranche e i contributi non sono stati versati. Oportano le delibere in Giunta a brevissimo, in questi giorni, o la vediamo molto male

“Dal Campidoglio solo promesse di soluzioni che si rinnovano nel tempo senza la formalizzazione di alcun provvedimento. È stata elaborata dall'ex assessore Colomban una delibera di razionalizzazione delle aziende mai applicata. L'unico cambiamento cui assistiamo è il rischio sempre più elevato di fallimento delle aziende” scrivono in una nota le consigliere del Pd capitolino Ilaria Piccolo e Valeria Baglio. “Sollecitiamo il Comune ad intervenire affinché si proceda al pagamento delle spettanze dei lavoratori e allo sblocco delle attività. Ancora una volta la gestione grillina, anche nel comparto trasporti, si dimostra inadeguata e nel caos" le parole di Andrea De Priamo capogruppo di Fdi in Campidoglio. "Ora basta. La politica è assumersi responsabilità. Domani in Consiglio Comunale torneremo alla carica” la promessa di Stefano Fassina, consigliere di Sinistra per Roma. 

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