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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Il Comune liquida Roma Metropolitane ma promette: “Lavoratori ricollocati, metro C non a rischio”

Sul caso della partecipata che si occupa delle linee sotterranee della città interviene Lemmetti: “Non si speculi su effetti liquidazione”

Mentre i sindacati lanciano la mobilitazione dei lavoratori, prima il 15 in piazza per una manifestazione poi il 25 ottobre con lo sciopero generale che rischia di bloccare la città, il Comune tenta di gettare acqua sul fuoco sul caso Roma Metropolitane.

Il Comune liquida Roma Metropolitane

Il Campidoglio vuole liquidare la società partecipata che si occupa di progettare e realizzare le linee metro della Capitale, ma rassicura sulle opere già previste e sul destino di quei 45 lavoratori – sui 175 totali – già giudicati in esubero

"Le opere già finanziate per la realizzazione della metro C andranno avanti e non sono in alcun modo a rischio" – ha detto l'assessore al Bilancio e al Coordinamento strategico delle partecipate, Gianni Lemmetti, finito nel mirino dei sindacati

Roma Metropolitane, Lemmetti: “Metro C non a rischio”

"La Giunta Capitolina ha approvato una memoria che dà mandato agli uffici competenti di predisporre una delibera che preveda la liquidazione controllata di Roma Metropolitane. Sarà quest’ultima delibera, che dovrà essere poi sottoposta alla discussione e al voto dell'Assemblea Capitolina, - ha chiarito l’assessore - a stabilire tempi e modi della liquidazione. La Giunta ha solo fissato come condizioni la continuità delle opere infrastrutturali e la formulazione di un piano industriale e di riorganizzazione in grado di assicurare l'equilibrio gestionale della società”. 

“Prematura”, secondo Lemmetti, qualunque altra “speculazione” sui contenuti e sugli effetti degli atti in questione. “Pertanto invito tutti ad attendere lo svolgimento di un percorso che potrà prevedere anche dei momenti di confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori".

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I sindacati pronti allo sciopero: “Roma non si liquida”

Parti sociali che però sono sul piede di guerra. Centinaia le persone che hanno invaso piazza del Campidoglio per chiedere di salvare Roma Metropolitane: “Roma non si liquida” – lo striscione affisso sotto Palazzo Senatorio. 

“Con la chiusura di Roma metropolitane si rischia di perdere oltre 400 milioni di euro destinati al modernamente delle linee A e B della metro - spiega Irene Simoncelli, rappresentante sindacale della partecipata - se questi soldi torneranno al Ministero a perdere sarà tutta la città. Come con la Metro C, su cui si parla addirittura di ritombare le talpe. Un enorme spreco di denaro pubblico”. 

Oltre a ciò il destino dei lavoratori incerto. Sui posti di lavoro in bilico l’apertura dell’assessore al personale di Roma Capitale, Antonio De Santis, che ha espresso solidarietà a quanti sono rimasti feriti nei momenti di tensione davanti la sede di Roma Metropolitane in via Tuscolana.

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L’assessore De Santis: “Per lavoratori ipotesi ricollocamento”

“Il dialogo con le organizzazioni sindacali responsabili è la base su cui continuare a costruire un percorso che garantisca i servizi per i cittadini e che tuteli i diritti dei lavoratori. I conti disastrati che abbiamo ereditato ci hanno imposto una messa in sicurezza delle risorse. Un lavoro duro e pieno di difficoltà. Ma il confronto si è sempre rivelato il valore aggiunto nella ricerca di una soluzione. E, ora, una soluzione per Roma Metropolitane – ha detto l’assessore – è da ricercare ancora una volta su queste basi. All'insegna di un dialogo anche aspro, ma sempre costruttivo, si può ragionare su varie ipotesi”. 

Ricollocare i lavoratori altrove, sempre nel perimetro delle partecipate del Comune, tra le idee del Campidoglio.

“Per esempio si potrebbe ipotizzare di ricollocare i lavoratori considerati in esubero riassorbendoli in altre aree produttive afferenti a Roma Capitale. Si potrebbe verificare la possibilità di utilizzare lo strumento della mobilità interaziendale affinchè queste persone trovino posto e risultino utili in altre partecipate capitoline”. 

Chiama al dialogo De Santis: “Spesso confrontandosi, incrociando e integrando visioni diverse, si costruiscono sintesi efficaci e in grado di incidere immediatamente. Anche questa è la sfida della politica. Lo abbiamo sempre fatto. Il mio ottimismo mi induce a ritenere che succederà nuovamente". 

E mentre il Campidoglio vaglia ancora le ipotesi il 25 ottobre a Roma sarà sciopero generale: braccia incrociate e rischio paralisi per l’intera città. 
 

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