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Roma-Lido ai privati, la Regione boccia i francesi: "Ora collaborazione con Rfi"

La giunta regionale ha deliberato la "non fattibilità" del progetto di finanza presentato dall'Ati capeggiata da Ratp Dev Italia per l'ammodernamento del trenino. Mercoledì la società terrà una conferenza stampa

Sulla Roma-Lido la Regione Lazio chiude le porte alla cordata guidata dalla francese Rtp e Ansaldo e apre alla collaborazione con Rfi. Secondo quanto si apprende la giunta guidata da Nicola Zingaretti ha deliberato la "non fattibilità" del progetto di finanza presentato dall'associazione temporanea di impresa capeggiata da Ratp Dev Italia che si era riproposta di trasformare il trenino che collega il centro di Roma al suo litorale, spesso al centro di polemiche e disagi, in una moderna metropolitana. Sul tavolo dell'assessore alla Mobilità Michele Civita, lo ricorda lui stesso, ci sono i 180 milioni di euro di soldi pubblici, frutto dell'intesa fra Regione e Governo, che verranno utilizzati per definire un piano generale di ristrutturazione e messa in sicurezza da definire proprio con Rfi. 

"Il lavoro istruttorio è stato scrupoloso ed approfondito, visto lo stato attuale della linea ferroviaria, da parte di tutti gli enti competenti" si legge in una nota della Regione. Proprio in questi giorni è scaduto il termine dei tre mesi partito quando, nell'aprile scorso, la cordata privata aveva avanzato una seconda proposta alla Regione Lazio, a distanza di due anni dalla prima consegna ufficiale del progetto avvenuta nel settembre del 2014.

Ratp Dev Italia, società di diritto italiano appartenente al Gruppo francese RATP, quinto al mondo nel settore della mobilità pubblica (bus, metro, treno e tram), domani presenterà alla stampa la sua proposta di project financing per la progettazione, costruzione e gestione della Roma -Lido. Alla conferenza stampa saranno presenti l'amministratore delegato dell'azienda Bruno Lombardi e il Direttore Sviluppo Italia, Andrea Buonomini.

Ma la Regione mette le mani avanti e, subito dopo l'annuncio della conferenza stampa, mette nero su bianco: "Progetto Rtp non fattibile". Ecco i motivi: "Non è nelle competenze della Regione Lazio la messa a disposizione dei beni individuati come essenziali, quali il deposito di Magliana (proprietà del Comune di Roma) e la quasi totalità del materiale rotabile in esercizio (proprietà di Atac Spa)" il primo punto. E ancora: "La proposta non prevede né la realizzazione di nuove stazioni urbane, né la riqualificazione delle cinque stazioni esistenti, così come previsto dal Prg di Roma Capitale" e "le modifiche al progetto, da ultimo presentato rispetto alla versione precedente, riferite all’obiettivo di una riduzione del contributo regionale (conto esercizio e investimenti), in realtà non trovano corrispondenza nei documenti presentati che, al contrario, prevedono un aumento del canone per i 25 anni di concessione, da 1.814 milioni della precedente proposta, ai 1.876 dell’attuale".

Per la Regione "dall’analisi della nuova proposta, risulta un aumento dei costi e una frequenza diminuita, con un relativo aumento dei tempi fra partenze successive, con la tendenziale riduzione della produzione chilometrica a discapito dell’utenza" si legge nella nota. Il progetto inoltre "non è coerente con un adeguato rischio d’impresa, in considerazione anche della mancata assunzione di responsabilità degli incassi da bigliettazione, che rimarrebbero alla Regione e quindi non prevede un adeguato controllo dell’evasione tariffaria da parte del gestore. Nell’integrazione del progetto è stata esclusa la realizzazione di apparati di tornelleria".

"L’attività svolta è stata comunque utile per evidenziare e condividere le criticità della linea e per definire gli interventi di ristrutturazione necessari. Già ora sono in corso da parte di Atac, responsabile dell’esercizio e della manutenzione della linea, importanti interventi sul potenziamento delle sottostazioni elettriche e delle stazioni. Altre opere sono in programmazione grazie alle risorse ministeriali sbloccate (circa 100 ml per le due ferrovie ex concesse) non utilizzate negli anni passati. Si è avviata, inoltre, una collaborazione con RFI per definire un piano generale di ristrutturazione e messa in sicurezza, con l’obiettivo di utilizzare i 180 mln per la Roma–Lido, frutto dell’intesa fra Regione e Governo, appena disponibili. Una parte di queste risorse sarà destinata all’acquisto di nuovi treni”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Mobilità, Michele Civita. Domani la replica della cordata privata. 

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