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'Roma dice basta', Raggi invita le organizzatrici in Campidoglio: "Porteremo un dossier sulla città"

Le sei donne che hanno organizzato la manifestazione del 27 ottobre lo hanno comunicato su Facebook

A Roma non accadrà come a Torino dove le 7 ‘madamin’ organizzatrici della manifestazione pro Tav hanno rifiutato la proposta di incontro della sindaca Chiara Appennino. Le sei donne di ‘Roma dice basta’, animatrici della manifestazione del 27 ottobre in Campidoglio, incontreranno Virginia Raggi. Sono state invitate dalla segreteria della prima cittadina, “per mail e per telefono” spiegano con un lungo post pubblicato venerdì scorso su Facebook. “La data fissata è il 19 dicembre anche se al momento non è stato specificato l’oggetto dell’incontro, come da noi richiesto per iscritto” spiega a Romatoday la portavoce Emma Amiconi, che nella vita è direttrice di Fondaca, la Fondazione per la cittadinanza attiva. “La sindaca non è scesa in piazza ad ascoltarci e ha tentato di delegittimare la nostra protesta ma abbiamo deciso di incontrarla comunque, sia per la posizione che riveste e sia perché abbiamo molte cose da dire”.  

L’avvio dei rapporti non era stato dei migliori. Poche ore dopo che le sei donne di ‘Roma dice basta’ avevano riempito piazza del Campidoglio al grido di “Ricominciamo”, Raggi aveva pubblicato un commento su Facebook di questo tenore: “Hanno nascosto le bandiere di partito ma anche stavolta li abbiamo scoperti, quelli del Pd. Signore con borse firmate da mille euro indossate come fossero magliette di Che Guevara e – accessorio immancabile – i barboncini a guinzaglio” si leggeva in un passaggio. Salvo poi correggersi dopo qualche giorno: "So che c'era la società civile. Il mio attacco era per il Pd". 

“Noi non abbiamo mai chiesto un incontro, anche perché fino ad oggi dalla Raggi, noi e tutti coloro che hanno partecipato al sit in del 27 ottobre abbiamo ricevuto solo offese e maldestri tentativi di discredito e delegittimazione” scrivono in un lungo post su Facebook. Una manifestazione nata dalla voglia di mobilitarsi di sei donne della ‘società civile’, una ricercatrice, una giornalista, un'architetta e un'esperta di patrimonio storico e paesaggio, una storica dell'arte. “La sindaca non ha partecipato alla nostra manifestazione, allegra, civile e trasversale nelle forme e nella partecipazione, preferendo, invece, andare ad incontrare i pochi che l’hanno voluta festeggiare dopo la sentenza che l’ha interessata, come se solo quelli fossero i ‘suoi’ cittadini”. 

Nonostante questo aspetto le organizzatrici di ‘Roma dice basta’, “poiché abbiamo il massimo rispetto per il ruolo istituzionale ricoperto dalla Raggi, e crediamo fermamente nel confronto democratico” hanno deciso di accettare l'invito. Portando però una serie di documenti alla sindaca: “Un dossier con la documentazione di quanto fatto da maggio ad ora da Tutti per Roma. Roma per tutti; la copia di tutte le foto ricevute via Facebook sullo stato della città; la copia di tutti gli articoli usciti nella stampa locale, nazionale ed estera (sono circa 300) che parlano della nostra iniziativa; il programma elettorale sulla base del quale molti l’hanno votata”.

Non solo. La reazione riguarda anche il giro per la città che la sindaca ha annunciato di voler effettuare con loro. “Presenteremo la mappa della visita alla città alla quale noi le proporremo di partecipare, redatta sulla base delle situazioni più significative che abbiamo individuato grazie al lavoro di segnalazione di noi tutti, e che renderemo nota affinché ad ogni tappa possa essere presente una rappresentanza di cittadini interessati dalle emergenze e dai problemi di cui ci stiamo occupando”. 

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