Roma Capitale, Alemanno: "La Lega si è autodenunciata"
Il sindaco Gianni Alemanno spiega sul suo blog che il motivo per cui il decreto non era stato approvato dal governo Belusconi è spiegato dallo stesso Calderoli, che oggi si è "autodenunciato"
Dopo il sì incassato da parte del neo-governo Monti, che ieri ha approvato il secondo decreto legislativo per l’attuazione di Roma Capitale, non si placano le polemiche tra il sindaco Gianni Alemanno e la Lega. Se ieri il governatore del Veneto, Luca Zaia, aveva affermato che era “un pessimo giorno”, oggi arriva immediata la replica del sindaco capitolino, che affida i suoi “sfoghi” al blog Alemannopuntozero. Il Primo cittadino si chiede ironicamente come mai “il decreto legislativo per Roma Capitale, preparato già da tempo durante il governo Berlusconi, è stato approvato come primo atto da un governo tecnico? La risposta ce la dà oggi la Padania con il titolo 'Roma caput Monti' ma ancora di più ce la dà Calderoli dicendo: 'Onorato di aver fermato quel decreto'”.
"SIAMO STANCHI DI BUGIE": Secondo Alemanno si tratta dunque di una “chiara autodenuncia da parte della Lega”. “Nel momento in cui andava a rappresentare tutta la nazione un ministro leghista andava a bloccare il decreto. Ecco perché il governo Berlusconi non l'ha potuto approvare ed ecco perché siamo arrivati a questo". Il sindaco poi continua la sua “difesa” spiegando che Roma paga più tasse di tutta Italia. “Siamo stanchi di bugie e di menzogne. La Padania continua a parlare di soldi dati alla nostra Capitale. Quali soldi? Noi oggi siamo in tutta Italia i cittadini che pagano più Irpef, perché l'Irpef ci serve innanzitutto per pagare o debiti che abbiamo ereditato dalle gestioni del passato. Quali soldi – si chiede ancora il sindaco -. Noi abbiamo tutti gli investimenti bloccati dal Patto di stabilità voluto da influenze e interventi anche da parte leghista e abbiamo i trasporti pubblici locali e i servizi sociali a rischio proprio per questi tagli".
