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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Prima Porta / Via Tiberina

Rom espulsi da via Visso, vittoria dopo la protesta: "Dormiranno al camping River"

Lo comunica l'associazione 21 Luglio, al fianco delle famiglie al sit-in di ieri davanti al dipartimento Politiche Sociali. Poi l'appello all'assessore: "Cambiare i dirigenti"

Dopo una quarantina di giorni al freddo i 28 rom espulsi dalla Best House di via Visso, tra cui 22 minori e un neonato, questa sera avranno un posto caldo dove dormire. La protesta iniziata ieri, organizzata insieme all'associazione 21 Luglio, davanti al dipartimento capitolino alle Politiche Sociali in viale Manzoni ha sortito i suoi effetti: “Il Comune ha assegnato due container per ogni famiglia presso il camping River (il campo attrezzato che sorge sulla Tiberina, ndr)” spiega il presidente dell'associazione Carlo Stasolla.

Una vittoria per l'associazione che ha puntato il dito contro il decreto di espulsione che porta la firma della Direzione Accoglienza e Inclusione del dipartimento. “L'amministrazione capitolina ci ha dato ragione riconoscendo l'illegittimità dell'atto e la sproporzionatezza della pena data” spiega Stasolla. Una tesi sostenuta fin dal primo momento anche dall'associazione. Come denunciato le motivazioni di espulsione erano da individuarsi nella mancata frequenza scolastica dei bambini e in comportamenti ritenuti “inammissibili” come atti intimidatori verso gli operatori del centro. Entrambe smentiti dall'associazione.

Interpellati in merito però dal Campidoglio difendono l'operato degli uffici competenti assicurando che “a causa di un atto molto grave compiuto da uno dei soggetti espulsi non era più possibile la sua permanenza nel centro”. Così è arrivato il decreto di allontanamento “e tutto il nucleo familiare ha deciso di lasciare la struttura”. Intanto però l'amministrazione, compreso un coinvolgimento in prima persona dell'assessore Danese, si è mossa “per trovare una sistemazione alternativa a tutto il nucleo familiare”. La dichiarazione è però smentita dall'associazione che spiega: “Il provvedimento di espulsione è in realtà chiaramente indirizzato a tutto il nucleo familiare, non solo a una persona. In esso, infatti, vengono riportati i dati anagrafici di ogni componente del nucleo vittima dell'espulsione".

Per la 21 Luglio però la vicenda non deve finire qui. “Quanto accaduto è la cartina di tornasole di come le modalità illegittime e talvolta illegali svelate dall'inchiesta Mafia Capitale rappresentino una patologia congenita del "sistema campi nomadi" della Capitale” commenta Stasolla. Per questo l’Associazione 21 luglio lancia un appello alla neo assessore alle Politiche Sociali Francesca Danese: “Le raccomandiamo, se veramente vuole dare corpo alle sue buone intenzioni, di muoversi verso scelte precise e nette che vengano declinate nel cambio dei dirigenti interni al suo assessorato, nella sostituzione del personale che lavora all'interno dell'Ufficio Rom di Roma, nella sospensione degli appalti concessi con affidamento diretto, nell'accurato monitoraggio dell'operato delle organizzazioni che operano a vario titolo all'interno degli insediamenti, nell'azzeramento dei sedicenti rappresentanti rom privi di qualsiasi legittimazione formale” conclude Stasolla.

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