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Rom, Rocca (Fdi-An): "Piano raggi inutile e non risolutivo"

"Pronti alle barricate"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Dopo ripetuti annunci e rinvii, finalmente la Giunta Raggi scopre le carte sul piano rom ma già in partenza c'è qualcosa che non torna, la Raggi, infatti, ha annunciato che chiuderà i campi rom ma è falso perché si tratta di un piano dilazionato che partirà tra due anni e solo per alcuni campi. Dichiara Federico Rocca responsabile romano enti locali Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale. Altro aspetto, a nostro avviso inaccettabile, è la strada che vogliono adottare, ossia, dare ai rom case popolari e contributo per l'affitto ma per un massimo di due anni e solo a chi ne ha diritto in base al reddito e composizione familiare. Dopo i due anni cosa accadrà? Chi pagherà se i rom ospitati non saranno in grado di farlo? E' facile immaginare che diventeranno morosi a spese nostre oppure ritorneranno a dar vita a nuovi campi. Quindi è solo una soluzione temporanea, dopo tale periodo tutto tornerà come prima. Altro aspetto che rende fallimentare sin dal principio il piano sono i numeri dei rom presenti a Roma. Tutti sanno che il censimento non rispecchia la realtà, infatti, i rom non sono 4500 ma quasi 20.000. A quest'obiezione giustamente mi è stato risposto che quel dato riguarda solo chi vive nei campi tollerati e autorizzati di Roma Capitale, peccato poi che ci siano altri 100/110 insediamenti abusivi. Quindi cosa farà la Raggi con tutti gli altri? Nel piano non se ne parla, pertanto, qualora dovessero riuscire a risolvere il problema a 4500 rom ne rimarrebbero più del triplo in giro per la città. Un piano così fatto è inutile - prosegue Rocca - bisogna partire dal rigoroso rispetto delle normative vigenti altrimenti qualsiasi intervento sarà solo un palliativo. La prima cosa da fare è rimandare nei paesi di provenienza tutti i cittadini rom comunitari ed extracomunitari che non possiedono i requisiti previsti dalle normative per poter dimorare nel nostro paese, ossia la stragrande maggioranza, la favola che sono quasi tutti italiano non regge il confronto con i dati reali. Ovviamente in tutta la vicenda non posso non ricordare come il 30 marzo scorso il M5S e il PD bocciarono in Campidoglio la delibera d'iniziativa popolare promossa da me come primo firmatario e dal mio partito che oltre a prevedere la chiusura definitiva dei campi, tracciava una linea chiara sulla gestione del problema, da questa però hanno ripreso la parte della scolarizzazione e degli accertamenti fiscali e patrimoniali. Casa e lavoro, altro che chiusura dei campi, questo è il piano rom delle Raggi e ciò è inaccettabile, è pura follia che evidenza la fragilità e la precarietà del piano che vuole essere solo uno spot e un tentativo i prendere tempo, magari fino alla prossima scadenza elettorale ma se daranno veramente le case ai rom siamo pronti alle barricate - conclude Rocca - poiché rappresenterebbe un'offesa e un'umiliazione per tutti quei cittadini romani che da anni attendono un alloggio popolare.

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