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Il Papa ai 7mila rom in Vaticano: "I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola"

Il Pontefice alla platea di rom, in Vaticano per il pellegrinaggio organizzato dalla comunità di Sant'Egidio: "Abbattiamo i pregiudizi". L'associazione 21 Luglio: "Il Papa li abbraccia, Roma li sgombera"

Educazione e percorsi di integrazione, ma anche un maggior senso di responsabilità verso un popolo invisibile. Papa Francesco ha ricevuto oggi in Aula Nervi 7mila rom provenienti da tutto il mondo, con i quali ha ricordato i 50 anni della storica visita di Paolo VI al campo di Pomezia, avvenuta il 26 settembre 1965. Il Pontefice ha chiesto al "popolo gitano" di essere attivo nelle periferie nel costruire legami di fraternità e condivisione "nelle città di oggi in cui si respira tanto individualismo". 

Ma ha anche evidenziato come la cultura dei gruppi "zingari" sia "in fase di mutazione" e ha lanciato un accorato appello sulla necessità di assicurare ai giovani un'adeguata istruzione: "I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola, non impediteglielo! I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola!".

La Comunità di Sant'Egidio, tra gli organizzatori del pellegrinaggio a Roma del "popolo dei gitani", accoglie "con gioia e impegno" l'appello lanciato dal Papa durante l'udienza di questa mattina nell'aula Paolo VI: "E' davvero giunto - come si augura Francesco - il momento di scrivere una nuova storia del popolo gitano, che dopo aver sofferto durante la seconda guerra mondiale la persecuzione nei campi di sterminio, è ancora oggi oggetto di razzismo e xenofobia. Come è accaduto per l'antisemitismo occorre bandire dalle nostre società l'antigitanismo, radicato in troppi ambienti, anche nel cuore dell'Europa". 

"L'esperienza ormai trentennale della nostra Comunità per la promozione umana e i diritti di questo popolo, in Italia e in Europa, dimostra quanto sia indispensabile offrire la scolarizzazione a tutti i minori sensibilizzando le famiglie e costruendo una rete con le istituzioni- si legge in una nota - occorre inoltre favorire l'inserimento nel mondo del lavoro e, più in generale, l'integrazione dei Rom, dei Sinti e degli altri gruppi gitani. In questo impegno, se la scuola è in primo piano, occorre al tempo stesso lavorare per migliorare le condizioni di vita delle famiglie, a partire dagli alloggi, che con la loro precarietà mettono ogni giorno a rischio la sopravvivenza e la salute di chi vi abita, proprio a partire dai minori: non ci sia più - nell'inverno ormai alle porte - un bambino che debba morire per il freddo o per l'incendio dell'abitazione in cui vive".

Duri invece i toni dell'associazione 21 Luglio, che coglie l'occasione per ricordare (e condannare) le azioni di sgombero sul territorio romano ai danni della comunità rom. Proprio dall'annuncio del Giubileo lo scorso mese di marzo, gli interventi, secondo i dati forniti dall'associazione, sono triplicati, passando da una media di 2,8 sgomberi al mese nei tre mesi precedenti l'annuncio (13 marzo) a una media mensile di 10 sgomberi forzati. 

"Questa mattina Papa Francesco ha ricevuto in udienza 5 mila rom provenienti da almeno venti nazioni del mondo. Nel frattempo, tuttavia, le autorità di Roma Capitale proseguono senza sosta, in vista del Giubileo, le azioni di sgombero forzato delle comunità rom per 'ripulire' la città dai cosiddetti insediamenti informali". 

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