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Roghi tossici, a Roma il piano 'Terra dei fuochi': un commissario straordinario e l'esercito nei campi

Le novità nell’incontro in Prefettura con i comitati di quartiere del versante est della città. Mancano i tempi di partenza del progetto

“Lo stato si è arreso oppure è complice?”. Con queste parole di Roberto Torre, del comitato di quartiere Tor Sapienza che dalla sua casa vede ogni giorno i rifiuti prendere fuoco dal campo nomadi di via Salviati, i cittadini hanno provato ad avere risposte concrete durante l’incontro che si è svolto nel pomeriggio di ieri, martedì 9 gennaio, nella stanza del prefetto di Roma, Paola Basilone. Presente il vice prefetto Lucia Volpe, che ha presentato il protocollo “Terra dei fuochi” che, dopo mesi di lavoro, mappatura dei territori e confronto tra le istituzioni con competenza in materia, sembra vedere finalmente la luce.

I soldi a disposizione e le idee anti roghi tossici

A disposizione 13 milioni di euro provenienti da fondi europei. Circa 6 milioni saranno destinati unicamente alla bonifica delle discariche. Un intervento che, una volta terminato darà il via all'installazione di video e tele sorveglianza delle zone a rischio. Ma non solo, perché nel progetto c’è anche il presidio h24 dei campi effettuata dall’esercito, di supporto alle pattuglie di Polizia locale: tre militari con un poliziotto o un carabiniere che non stazioneranno solo all'ingresso dell'insediamento, ma effettueranno controlli "dinamici".

Il dispiegamento di forze

Solo per questo lavoro hanno stimato il bisogno di 48 unità al giorno per singolo campo. Un dispiegamento di forze enorme e che, al momento, non prevede una data ufficiale di inizio, “questo perché la decisione spetta al Comitato per l'ordine e la sicurezza - spiega Volpe ai cittadini presenti - bisogna capire se si possono avere a disposizione uomini in più su Roma o vanno impiegati quelli che attualmente lavorano al progetto Strade sicure”.

Terra dei fuoci, Roma avrà un commissario

“Terra dei fuochi” sarà coordinata da un commissario straordinario che si occuperà di mettere in relazione tutti gli attori istituzionali coinvolti (Comune di Roma, Regione Lazio, ministero all’Ambiente, ministero dell’Interno). Gli interventi previsti sono al momento indirizzati ai campi di via di Salone, via Salviati e La Barbuta. Ma il punto di partenza resta ancora una incognita “in base alla priorità che si vuole dare”, spiega Volpe.

I comitati presenti

Parziale soddisfazione dai rappresentati dei comitati. Accolta positivamente la bonifica e il maggiore controllo dei campi (per i quali non si è affatto menzionato alla chiusura), ma il timore è quello di vedere un film già visto. "Sono stati fatti dei passi in avanti - commenta il presidente del comitato Nuova Ponte di Nona, Bruno Foresti - ma attendiamo di capire come e quando verrà attuato il porgetto. Per ora siamo sul piano delle buone intenzioni".

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