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Nuova linea in Campidoglio: le cose non vanno? Colpa dei municipi

E' tempo di bilanci sulla sconfitta alle regionali di Roberta Lombardi. Palazzo Senatorio difende il proprio operato ("nessun effetto Raggi"), e scarica sui parlamentini

Festa grande a livello nazionale, resa dei conti nel Lazio, ma soprattutto, a Roma. Roberta Lombardi non ha sfondato alla Pisana, e i grillini rispetto alle comunali del 2016 hanno perso consensi in tutti i municipi. Di chi è la colpa? E' "effetto Raggi" per i sostenitori della Faraona: tra buche, alberi che cadono, maltempo che blocca la città esattamente come accadeva nelle tanto vituperate vecchie amministrazioni, anche una parte di pentastellati doc si sarebbe accorta dei risultati ancora scarsi ottenuti dal Campidoglio a Cinque Stelle.

Mentre per i "raggiani" di ferro è tutta colpa di Roberta Lombardi, responsabile da sola della sua debacle, candidata sbagliata, "debole e poco credibile" come hanno scritto tanti attivisti su chat dirette ai vertici, circolate in queste ore. "Ci siamo dati la zappa sui piedi con la scelta di Roberta, è riuscita ad andare sotto la media nazionale, quella di Roma e pure dietro a Parisi, uno sconosciuto". 

Lo dice poi chiaramente Daniele Frongia, stella polare del "raggio magico", in un'intervista a Repubblica. Uscito dalla porta di vicesindaco dopo la bufera Marra, ma pronto secondo i ben informati a rientrare trionfante dalla finestra, parla di "spinta assolutamente positiva data a Lombardi dal governo Raggi" e di delusione per quel "terzo posto che ci ha sorpreso, eravamo orientati oltre il 30 per cento. Nessuno si aspettava di andare sotto questa quota". Parole che ben interpretano il pensiero dei seguaci della sindaca. 

E' colpa di Lombardi dunque. E se i consensi sui territori sono calati (lo dicono i numeri) la responsabilità, velatamente, è dei municipi. Malgoverni, dissidi interni che hanno portato a spaccature, due commissariamenti, divorzi con gli attivisti della "base". Un gruppo di governanti non certo coeso, come dimostra il nervosismo di queste ore di fronte a numeri che raccontano di una perdita generalizzata di adesioni. Una corsa a difendere il proprio fortino: "Ma hai visto quanto sono scesi in III, VIII e XV? Lì si che è stato un disastro, noi abbiamo retto". Mentre il Campidoglio lancia, tra le righe, la nuova linea: quello che non funziona nell'amministrazione quotidiana della città è responsabilità delle propaggini di palazzo Senatorio, le ex circoscrizioni. A partire dalle buche.  

Le strade di Roma sono un groviera di crateri e asfalto sbriciolato dalla pioggia? Raggi chiama a raccolta i municipi, parla di "piano Marshall" in soccorso delle magre finanze dei parlamentini e l'assessore Margherita Gatta fa notare che "8000 chilometri di strade di viabilità secondaria sono di competenza municipale". E quindi si lavora "in sinergia", ma tra le righe si intravede la nuova linea: non una parola sull'operazione #stradenuove lanciata nove mesi fa dalla sindaca di Roma, riguardante le strade di competenza del Campidoglio, e i suoi risultati a ben vedere poco soddisfacenti. I municipi piuttosto vengano a spiegare cosa non sta funzionando. 

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