rotate-mobile
Politica

Frongia apre la Sala della Bandiere ai minisindaci, ma solo M5S: è polemica

Corsetti: "Presento un'interrogazione urgente"

Ormai appare una prassi consolidata. Barricati nel centro e semi-centro della Capitale, i municipi a trazione dem sono rimasti ancora una volta esclusi dalla discussioni con i colleghi pentastellati. Questa volta a suscitare un'ondata di polemiche tra i consiglieri del Pd, la decisione dell'assessore allo Sport Daniele Frongia di riunire nella Sala delle Bandiere di palazzo Senatorio i delegati in materia dei vari municipi ed i rispettivi presidenti. Esclusivamente del M5S. E così, da appuntamento istituzionale, la riunione appare più come un incontro di partito. 

La notizia è stata pubblicata su Repubblica che ha riportato il contenuto della circolare volta all'organizzazione dell'incontro fissato per oggi pomeriggio alle 16,30. Dall'attenzione alla viabilità sul colle capitolino, delegata ai vigili urbani, alla sistemazione delle poltrone fino ad arrivare alla pulizia "accurata" della sala, compresa quella dei bagni. Niente è stato lasciato al caso. 

Il consigliere Pd Orlando Corsetti annuncia la presentazione di un'interrogazione urgente "per capire quali siano i meccanismi amministrativi che impediscono agli assessori capitolini di far partecipare alle riunioni tutti i rappresentanti democraticamente eletti nei territori" scrive in una nota. "Qualora invece si tratti di mere riunioni politiche interne ad un partito ci si chiede se sia legittimo farlo con le tasche dei cittadini".

Scrive invece Antongiulio Pelonzi: "E ci risiamo. In Campidoglio il M5S fa riunioni istituzionali solo con i Municipi che governa. I cinque stelle ancora non hanno capito che il Campidoglio non è casa loro ma delle istituzioni e dei cittadini. Passi che l'assessore Lemmetti, durante la sessione di assestamento al bilancio incontri solo i presidenti dei Municipi targati Cinquestelle. Per non parlare di un convegno il 23 maggio 2017 dove per la prima volta l'Amministrazione Capitolina associa, sui manifesti, il proprio logo a quello di un partito il M5s. Insomma proprio non riescono a capire la differenza tra l'appartenere ad un partito e essere istituzione pubblica" scrive in una nota. "Ancora una volta dovrà intervenire il Presidente della Commissione Trasparenza per indire una riunione volta a comprendere le motivazioni di legittimità che impediscono agli assessori capitolini di interloquire anche con le istituzioni che non sono da loro rappresentate". 

Scrivebsu Twitter il consigliere Pd e presidente della commissione Trasparenza, Marco Palumbo: "Emergenza a Roma: di notte solo 5 auto a disposizione dei Vigili per gli incidenti. Di giorno: mezzi e vigili urbani vengono dirottate da Frongia per accogliere una ventina di rappresentanti dei Municipi. Vietato l'ingresso a chi non è pentastellato". 

Non è la prima volta che accade. L'11 ottobre scorso le presidenti del I e del II Municipio Sabrina Alfonsi e Francesca Del Bello avevano denunciato di essere rimaste escluse da una riunione indetta dall'assessore al Commercio, Adriano Meloni, con i presidenti di municipio. Copione analogo il 26 ottobre con l'assessore al Bilancio Gianni Lemmetti quando la presidente Del Bello denunciò di non essere stata messa a conoscenza per tempo di documenti già condivisi con gli altri presidenti pentastellati. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Frongia apre la Sala della Bandiere ai minisindaci, ma solo M5S: è polemica

RomaToday è in caricamento