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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Elezioni: a Roma e provincia è un centrodestra in cerca d'autore. Risorge il Pd, M5s esulta solo a Pomezia

I risultati dei ballottaggi in provincia di Roma consegnano un quadro politico in via di definizione

Un quadro in controtendenza con i risultati nazionali dove il centrodestra conquista le roccaforti rosse. Un modello da esportare in tutta Italia per il centrosinistra, la dimostrazione che divisi non si va da nessuna parte per la coalizione di centrodestra; e la presa d'atto che gli elettori del Movimento Cinque Stelle non amano l'accordo con la Lega. I risultati dei ballottaggi in provincia di Roma consegnano un quadro politico in via di definizione, con un centrosinistra che esulta per i successi sui quali pesa però il forte astensionismo. 

Centrodestra 

Il dato difficilmente smentibile è quello relativo al centrodestra, favorito per l'onda lunga salviniana, ma sconfitto pesantemente in questa tornata di ballottaggi. In III municipio il candidato leghista Francesco Maria Bova raccoglie appena 150 voti in più rispetto al primo turno. Inutile il ricorso al ticket con Filini di Fratelli d'Italia, uomo forte sul territorio bocciato dalla coalizione al momento della scelta dei candidati presidenti e ripescato per fare da vice quando ci si è resi conto dello scollamento con l'elettorato. E proprio questa vicenda, come quella di Fiumicino, racconta una coalizione in cerca d'autore, in cui Fratelli d'Italia, superata dalla Lega, si mostra incapace di imporre il proprio radicamento, disillusa da una guida nazionale, quella di Meloni e Rampelli, che sembra non sapere bene da che parte andare; Forza Italia, frastornata dall'irrilevanza, vive il conflitto di tanti suoi esponenti, perennemente in bilico tra la devozione a Re Silvio e il passaggio, assai più conveniente di questi tempi, tra le truppe salviniane. 

Già, le truppe salviniane: la certezza della Lega a Roma e provincia è che ci sono i voti, ma non gli uomini. Travolti dalla fama e dal successo del 'Capitano', in tanti in maniera improvvisa si sono ritrovati alla ribalta, qualcuno anche catapultato lì dove non sembra avere la tempra politica per starci. Dopo il successo delle politiche e il sorpasso a Fratelli d'Italia, tanto nel III municipio quanto a Fiumicino, la Lega ha voluto imporre il proprio candidato. E se a Fiumicino De Vecchis, uomo della Lega e del territorio, ha potuto accampare la scusante della divisione del centrodestra, nel III municipio Bova non ha alibi. Due settimane, quelle tra il primo turno e il ballottaggio, vissute ad alta tensione con liti all'interno della stessa Lega (tra i pro e i contro l'appoggio a Baccini a Fiumicino) e spaccature in Fratelli d'Italia a Fiumicino, con il partito locale contrario all'appoggio a Baccini, imposto invece dai vertici nazionali. Il risultato è stato il disastroso risultato di ieri che sta in queste ore facendo consumare un vero e proprio rimescolamento in tutti i partiti. La certezza è che la barca leghista viene vista ad oggi come quella più solida e tanti, in Forza Italia come in Fratelli d'Italia, stanno preparando armi e bagagli per il passaggio. Il ragionamento è semplice: nella Lega si vede un partito con i voti, ma senza gli uomini giusti per farli contare e per radicare il partito sul territorio. Nei prossimi giorni sono annunciati diversi cambi di casacca: l'obiettivo è lavorare per  strappare una candidatura per le prossime europee.

Centrosinistra

Il centrosinistra esulta per la vittoria del modello Zingaretti. Dopo i successi del primo turno, anche questi ballottaggi hanno dimostrato come un campo allargato renda la coalizione competitiva. La grande incognita è quella dell'astensione, pesantissima. I trionfi di Montino e Caudo, diversi per costruzione delle candidature, ma ugualmente significativi per la comunità di centrosinistra, portano in dote al Pd la necessità di appoggiarsi ai partiti alla sua sinistra. Una vittoria, soprattutto quella di Caudo, che prova a ricucire lo strappo dopo la vicenda Marino e la contestuale fuga degli elettori di centrosinistra verso il Movimento Cinque Stelle. E proprio l'individuazione di quest'area politica, rimasta vuota dopo l'accordo di governo gialloverde, rappresenta senz'altro la novità più pesante. Restano le spaccature nascoste in queste settimane dalla campagna elettorale. C'è l'ala renziana, quella attualmente al potere, che reclama un proprio ruolo. Ci sono i zingarettiani registi dell'operazione Caudo pronti a passare all'incasso. Insomma dietro la soddisfazione per la vittoria tanti nodi irrisolti. 

Il Movimento Cinque Stelle

I grillini escono da questa tornata con le ossa rotta. Esultano per il successo di Pomezia, giunto in maniera larga e netta contro il candidato di centrodestra. Ricucita la spaccatura dovuta all'addio di Fucci, appare evidente un dato. Al primo turno la civica di Fucci era riuscita a svuotare anche il centrosinistra, rimasto lontanissimo dal ballottaggio. I voti del sindaco uscente, molti dei quali di sinistra, sono andati a Zuccalà. Lo stesso non si può dire per il III municipio o per Fiumicino. Chi si aspettava la valanga di voti di grillini a favore di Bova è rimasto deluso. La non indicazione di voto del M5s, ha tenuto a casa gli elettori che hanno così bocciato di fatto anche l'accordo di governo gialloverde. Stesso discorso a Fiumicino e Velletri, dove gli elettori grillini sono rimasti fermi a casa dopo la sconfitta al primo turno. Pesa l'effetto Raggi che tracima anche in provincia, come avevano già confermato le regionali con la pesante sconfitta di Roberta Lombardi. Qui i nodi possono essere risolti solo dal buon governo: il cambio di passo promesso per i prossimi tre anni di governo sarà decisivo per rilanciare un progetto ad oggi visibilmente in difficoltà.

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