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Maxi rissa via della Magliana, Santori: "Servono misure più forti e drastiche"

Fabrizio Santori, presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Roma, commenta la maxi rissa scoppiata in via della Magliana

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

“La maxirissa tra bosniaci e romeni scoppiata in Via della Magliana è l’ennesimo episodio di criminalità che si registra in un quartiere da troppo tempo sotto scacco degli immigrati e dei nomadi che ormai si sentono proprietari del quartiere, addirittura liberi di circolare con tubi di ferro, bastoni, cric e coltelli. Basta con il razzismo al contrario, servono misure più forti e drastiche per tutelare i cittadini romani ormai vittime di una prepotenza e di un permissivismo inaccettabili”. Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Roma in merito ai gravi fatti avvenuti a Via della Magliana per motivi legati alla convivenza nel campo nomadi di via Candoni, dove la maggior parte di loro sono domiciliati, e che hanno visto l’immediato intervento dei militari dell’Arma dei Carabinieri.

“Ora è il momento di setacciare i campi nomadi a partire da quello autorizzato di Via dei Candoni, già oggetto della vergognosa presenze di automobili di lusso e di altri casi di criminalità segnalati dalle forze dell’ordine. Si prendano tutti i responsabili, anche coloro che sono fuggiti, e al termine della pena da scontare nelle patrie galere si espellano dal territorio nazionale poiché è inaccettabile che all’interno dei campi rom, dove i nomadi usufruiscono di un tetto dove vivere, utenze e prebende varie di assistenza, possano trovarsi soggetti autorizzati a scontrarsi violentemente in strada mettendo a repentaglio la vita di tanti passanti. L’amministrazione Alemanno - dice Santori - fa fatica a recuperare quel gap pseudo culturale imposto dalla sinistra che addirittura ha sempre definito il campo di Via dei Candoni un campo modello e che ha permesso la conquista di ogni spazio vitale di un quadrante della città dove ormai il cittadino romano si sente ospite in casa propria. Oggi noi paghiamo le conseguenze di tali vergognose irresponsabilità ma ora è doveroso, per evitare che il quartiere divenga zona franca, imprimere una forte accelerazione sul controllo del territorio e sulle verifiche fiscali nei campi nomadi perché i cittadini sono schifati dall’alone di finta povertà che regna sovrano e dal buonismo di molti nei riguardi di coloro che vivono sulle spalle dei cittadini onesti che ogni giorno si sacrificano per portare uno stipendio a casa”.

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