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Carri attrezzi, arriva la gara: 5 milioni di euro l'anno per 130 rimozioni al giorno

Dopo due anni di stop, M5s cambia idea: niente più affidamento ad Atac. Ci sarà la clausola sociale

A due anni dallo stop del servizio rimozioni Roma trova la soluzione. Per rivedere in città un servizio di carri attrezzi pubblico però bisognerà aspettare almeno un anno. E' quanto emerso dalla commissione Mobilità che si è tenuta ieri durante la quale sono state illustrate le prossime caratteristiche del servizio. 

Entro fine novembre ci sarà la bozza di gara europea. L'obiettivo è quello di arrivare alla banditura a dicembre: l'appalto, dal valore di circa 5 milioni di euro all'anno per 50-60mila rimozioni, oltre 130 al giorno più ganasce e ganascioni per i pullman, verrebbe aggiudicato a giugno-luglio 2018, con l'avvio del servizio, salvo ricorsi, il prossimo settembre. 

Il servizio dividerebbe la città in quattro quadranti geografici - nord, sud, est e ovest - per assicurare una tempistica totale di un'ora e mezza dall'uscita del carro attrezzi dal deposito fino al rientro a chiamata smaltita.

Niente più servizio ad Atac 

L'ipotesi iniziale dell'amministrazione M5S per il servizio di rimozione, bloccato da mesi, era l'affidamento ad Atac. Poi però, ha spiegato Meleo, "il concordato di Atac ha annullato tutto quanto immaginato nei mesi precedenti, mettendo dei paletti su quanto Atac può o non può fare, percio' attribuire in house il servizio era diventata l'ipotesi più complicata ed è stata accantonata". Per questo, ha sottolineato l'assessore, "abbiamo chiesto al direttore generale Giampaoletti di costituire un tavolo tecnico con tutti gli operatori interessati: abbiamo fatto un'analisi di benchmark con i dati dei bandi di altre città come Genova, Bologna, Firenze, Torino, Milano, Bari e Palermo, l'Agenzia per la mobilità ha redatto una relazione e abbiamo stabilito di costruire un bando nuovo per tornare a dare il servizio nel piu' breve tempo possibile".

I criteri del nuovo bando 

L'obiettivo del Campidoglio secondo quanto riporta l'agenzia Dire è blindare la gara "ripartendo da tre concetti organizzativi base. Primo - ha sottolineato il direttore generale - avere un unico interlocutore per la gestione del servizio, perchè il frazionamento in lotti è opportuno solo se è oggettivamente dimostrabile che il Comune può riceverne dei benefici. Noi pensiamo che una azienda grande o una aggregazione di piccole aziende, come una rti, che sviluppa la sua attività all'interno del Comune, se ben gestita può dare risultati migliori rispetto a diverse aziende più piccole; dall'altra parte il Comune come ente committente avendo un unico interlocutore può esercitare con più agio il suo ruolo di controllore". Secondo criterio, "chiunque partecipi deve da subito dimostrare la presenza dell'intero pacchetto di mezzi e strutture per esercitare il servizio già dal primo giorno". Terzo, "l'attivazione nel capitolato tecnico della fornitura di alcuni elementi ulteriori di controllo del servizio: tutti i mezzi dovranno adottare il sistema di tracciatura dei veicoli gia' in uso a Roma Servizi per la mobilita', e tutte le rimozioni avverranno alla presenza di un soggetto accertatore, che sia un agente della Polizia locale o un operatore di Atac o Ama, che dovra' non solo elevare una sanzione ma anche accertare l'identita' dell'autista del veicolo".

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Sì alla clausola sociale 

Alla gara, "su cui sarà applicata una clausola sociale o comunque verranno definiti i requisiti professionali come l'esperienza" per tutelare i lavoratori gia' impiegati nel settore, stanno lavorando "la nostra stazione unica appaltante, la Polizia locale, il dipartimento Mobilita' e l'Agenzia per la mobilita'- ha sottolineato Giampaoletti- A portarla avanti sara' il dipartimento Razionalizzazione della spesa. In merito alla durata, pensiamo a un affidamento triennale per tarare il servizio e poi in seguito pensare a periodi piu' lunghi. Il nostro obiettivo e' sottoporre la bozza di gara all'amministrazione entro la fine del mese, poi arrivare alla pubblicazione a dicembre. Prevediamo la divisione della citta' in quattro aree, nord, sud, est e ovest, con una stima di 50mila rimozioni previste, 130 al giorno, per una struttura che possa arrivare anche a 60mila per gestire eventuali criticità o grandi eventi. Sara' una gara europea, perchè il valore stimato è di circa 5 milioni l'anno e sono convinto che in 6 mesi riusciremo a chiudere la gara, ma il problema è ciò che accade dopo". Infatti, ha concluso Giampaoletti, "in Italia lo sport nazionale sembra essere quello di fare causa al Comune: potrebbe esserci l'interesse di qualcuno a far sì che noi non riportiamo la gestione all'interno delle normative all'insegna di trasparenza e qualita' del servizio. Se si dovesse entrare in una fase patologica in seguito ai ricorsi, i tempi si allungherebbero"


Più ottimista il presidente Enrico Stefano: "Se i tempi sono questi, a giugno-luglio ci sarebbe l'aggiudicazione, con l'inizio del servizio a settembre a un anno scarso da oggi". Per il presidente della commissione Mobilita', pero', "il tema e' urgentissimo, fondamentale, perche' in citta', soprattutto in certe zone, si vive la terra di nessuno. Mi auguro che questi tempi vengano rispettati e si riesca ad avere questo servizio, anche se con enorme ritardo perche' e' un anno che facciamo commissioni sul tema. Lo dico per onesta' intellettuale perche' dobbiamo assumerci anche noi le nostre responsabilita' per dimostrare che siamo diversi da chi ci ha preceduto", ha concluso il consigliere pentastellato.
 

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