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Niente auto blu: per i capigruppo ci sono le navette, ma Ferrara si fa rimborsare 400 euro di taxi al mese

La quasi totalità della spesa semestrale per le auto bianche è attribuibile al capogruppo. A luglio 2016 il presidente De Vito aveva promesso un tetto ai rimborsi

"Bisogna porre un tetto ai rimborsi taxi. Mi farò direttamente estensore della proposta". Così prometteva  (vedi post in fondo all'articolo) il presidente dell'aula Giulio Cesare Marcello De Vito appena nominato. Era luglio 2016, e con la promessa - tra le tante - di drastici tagli a sprechi e privilegi nella pubblica amministrazione, i pentastellati conquistavano palazzo Senatorio. Due anni dopo però quel tetto non è ancora arrivato, come ammette lo stesso Campidoglio interpellato a riguardo. I consiglieri tutti continuano a utilizzare le auto bianche quando serve, per legittime ragioni di lavoro, rendicontando all'Ufficio di presidenza i tragitti fatti. E i grillini non fanno eccezione. 

Dai dati disponibili più recenti, che RomaToday ha potuto visionare, risulta una spesa totale per i 48 consiglieri dell'Aula di 8mila 312 euro nel secondo semestre del 2017. Di questi la cifra più alta - come ovvio essendo i consiglieri in numero maggiore - è quella del M5s: 2mila 767 euro. Un rimborso inferiore, a onor del vero, a quello richiesto dal Partito Democratico nel I semestre del 2015 (l'ultimo intero del governo Marino) che ammontava a 5mila. Ma a saltare all'occhio è la ripartizione della spesa tra i consiglieri: la quasi totalità è da attribuire al tassametro del capogruppo Paolo Ferrara. 

A lui va il primato assoluto con 2mila 438 euro di rimborsi spese, 400 euro al mese, più del totale degli altri gruppi consiliari messi insieme (686 euro al Pd, 591 a Forza Italia, 365 alla civica Roma torna Roma, 529 a Sinistra per Roma), esclusi i consiglieri della lista con Giorgia (Fratelli d'Italia) che hanno chiesto 1681 euro di rimborsi e quelli della lista Marchini che hanno speso, in due, 1690 euro. 

Decisamente inferiori invece le cifre rendicontate dagli altri consiglieri pentastellati. Segue a Ferrara, Alisia Mariani (che nel frattempo ha lasciato l'aula) con 179 euro, Cristiana Paciocco con 109 euro, Andrea Coia e Simona Donati con 16 euro e ultima Simona Ficcardi che si è fatta rimborsare 7 euro e 89 centesimi. Insomma, Ferrara spende la quasi totalità della somma del gruppo capitolino. A dimostrazione che no, un tetto ai rimborsi non è proprio arrivato. 

Eppure la riduzione al minimo indispensabile delle spese dei consiglieri è stata, ed è oggi, tra le bandiere del grillismo più ortodosso, a tutti i livelli. Tanto che il presidente della Camera si è affrettato a far sapere che a Montecitorio ci andava in autobus e al Quirinale a piedi (ma con un manipolo di 20 agenti di scorta). D'altra parte l'ufficio di presidenza guidato da Marcello De Vito rivendica e ha sempre rivendicato l'eliminazione delle auto blu riservate ai consiglieri. Per la precisione le cinque dell'Ufficio di presidenza, e quelle per i capigruppo (quelle ai consiglieri le aveva già eliminate il sindaco Rutelli). "Non è stato messo un tetto ma sono state eliminate le auto blu riservate ai consiglieri" torna infatti a replicare a RomaToday, sottolineando anche "i tagli sulle spese dell'Assemblea, dai 7 milioni dell'era Alemanno a poco più di un milione". 

Niente più auto blu dunque, ma tessere dei bus e della metro per incentivare l'utilizzo del mezzo e dare anche il buon esempio, come promise lo stesso De Vito a inizio consiliatura. Ma il tutto per andare dove? I consiglieri sono chiamati a spostamenti quotidiani tra le varie sedi istituzionali. Principalmente da palazzo Senatorio agli spazi dislocati dei gruppi consiliari, dove si svolgono anche le commissioni capitoline. Via del Tritone, via Petroselli, via Capitan Bavastro, circonvallazione Ostiense, si trovano tutte nel raggio delle mura Aureliane. E gli eletti M5s (come dimostrano le cifre esigue spese per il taxi da tutti tranne uno) evidentemente riescono ad arrangiarsi. Tanto più che, sempre De Vito, ci informa: "Si muovono in navetta dalla sede dei gruppi in Campidoglio". 

Ferrara però, dati alla mano, preferisce il taxi: "Per spostarmi dalle Commissioni a palazzo Senatorio a volte non c'è il tempo sufficiente per prendere il bus". Ma assicura: "Da Ostia prendo tutte le mattine il trenino. E comunque l'autobus l'ho preso". Poi attacca le precedenti consiliature: "Siamo virtuosi. Di 160mila euro a disposizione nel 2018 per spese extra ne abbiamo utilizzati per adesso solo 15mila. Ho gli atti che lo dimostrano, come ho quelli di cene e spese pazze che sono state fatte in passato. Mi auguro pubblicherete anche quelle". Aspettiamo dal consigliere Ferrara, come da accordi intercorsi, le carte menzionate, che verranno pubblicate non appena disponibili. 

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