Politica

Rifugiati, Rocca (Fdi): "Nuovo bando per l'accoglienza, a Roma altri 600 posti"

"A chi fa comodo questa situazione?"

FEDERICO ROCCA 03 luglio 2015 16:34

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

E' stato pubblicato un nuovo bando dalla Prefettura di Roma per assicurare i servizi di accoglienza per altri 600 richiedenti asilo sul territorio di Roma e nello specifico nei municipi I, II, III, XI, XII, XIII per il periodo 1 settembre - 31 dicembre. L'importo stanziato è di 2.562.000,00, facendo un rapido calcolo spenderemo 1067 € al mese per ogni richiedente. Ci chiediamo quando la smetteranno di buttare soldi a pioggia per un sistema di accoglienza che fa acqua da tutte le parti.

Dichiara Federico Rocca responsabile romani enti locali Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale.

Il fallimento di questo modello è sotto gli occhi di tutti anche perché il 31 dicembre la situazione non sarà mutata e quindi ci saranno altri affidamenti e altri soldi saranno spesi. Mentre il paese vive una crisi economica importante, i disoccupati aumentano, i servizi sociali vengono ridotti, il nostro Governo trova risorse illimitate per l'accoglienza dei richiedenti asilo che stante la situazione in Africa e l'atteggiamenti dell'Europa sono destinati solo ad aumentare. Tra di loro ovviamente ci sono persone che ne hanno diritto e persone alle quali viene negato per mancanza dei requisiti ma in attesa di una risposta sono tutti ospitati nelle nostre strutture di accoglienza. Ritengo che sarebbe più intelligente aumentare il personale del Ministero che valuta le pratiche per ridurre i tempi di attesa, infatti per avere una risposta passano circa 18 mesi e se ci dovesse essere un diniego il richiedente può ricorrere contro questa decisione e come minimo passano altri 12 mesi, totale 3 anni. Ecco perché credo che sia opportuno che a Roma non ci sia solo una commissione di valutazione con pochi uomini a disposizioni per migliaia di richieste. Costerebbe molto meno snellire le pratiche e dare risposte più celeri invece di continuare ad aprire centri su centri.

A chi fa comodo questa situazione? E perché - conclude Rocca - dinanzi all'evidente fallimento di questo sistema così come denunciato anche dall'Europa e dagli operatori del settore, il nostro paese si ostina a proseguire su questa strada? Purtroppo una risposta non arriverà mai, il prossimo bando sicuramente si.