rotate-mobile
Politica

Regione: Rifondazione scarica Marrazzo ed esce dalla maggioranza

Il capogruppo Peduzzi: “Il governo regionale è ormai in mano a una oligarchia liberista con cui Rifondazione Comunista non può più essere in linea”. Marrazzo: “Deluso e amareggiato, però recuperremo il dialogo”

La decisione era nell'aria, soprattutto dopo la concessione da parte della conferenza dei servizi dell'autorizzazione per la costruzione dell'inceneritore di Albano. Rifondazione Comunista lascia il governo della Regione Lazio in aperta polemica con il Governatore Marrazzo.

La decisione è stata presa all'unanimità ieri dal comitato politico regionale che si è riunito ieri sera.
A pesare sulla decisione del partito, spiega il capogruppo del Prc al Consiglio Regionale del Lazio Ivano Peduzzi è stato "il progressivo allontanamento del presidente Marrazzo dal programma elettorale con cui era stato eletto e il mancato confronto,  richiesto svariate volte, sul patto di fine legislatura. Il  governo regionale”, ha proseguito Peduzzi, “è ormai in mano a  una oligarchia liberista con cui Rifondazione Comunista non può  più essere in linea”.

  Sono convinto che dopo le europee recuperere il dialogo con Rifondazione
 
Sotto la scure di Rifondazione comunista sono finite decisioni come l'introduzione e l'abolizione del ticket sanitario e l'approvazione dell'inceneritore di Albano. “Marrazzo non ha rotto  solo con noi”, spiega il segretario regionale Fraleone, “ma con la cittadinanza e il suo livello di  compromissione con i poteri forti è tale che non crediamo si  spezzerà da qui a un anno. Se la situazione resta questa non  potremmo condividere una eventuale sua candidatura a  presidente”.

Perplesso e amareggiato il Governatore Marrazzo che commenta: “So bene quanto pesino su questa decisione le divisioni “a sinistra” prodotte dalla sconfitta elettorale delle recenti elezioni politiche. Tuttavia resto convinto che tutto ciò non possa mettere in ombra il grande lavoro comune di questi anni".

Il presidente della Regione definisce ingenerose le critiche ricevute “a maggior ragione ora che l'amministrazione regionale è impegnata in uno sforzo senza pari per contrastare la crisi economica mettendo in campo iniziative significative e inedite come quella del reddito minimo garantito. Sono convinto che, superata la strettoia rappresentata dalla prossima scadenza elettorale europea sarà possibile recuperare un dialogo su ciò che ci unisce invece che proseguire in un conflitto controproducente".

Enrico Fontana, capogruppo della Sinistra al Consiglio regionale del Lazio, definisce un grave errore la decisione di Rifondazione. “Abbiamo condiviso”, ha ricordato, “scelte importanti e di sinistra come la legge sul reddito sociale, quella sulla pace e sull'immigrazione, ma anche investimenti sulla casa e sulle energie rinnovabili. Rappresentare oggi la coalizione di cui si é fatto parte come una oligarchia guidata da un 'mini Berlusconi' - ha concluso - è semplicemente inverosimile".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regione: Rifondazione scarica Marrazzo ed esce dalla maggioranza

RomaToday è in caricamento