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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Raggi attacca i "pendolari" dei rifiuti, i Comuni della provincia: "È il contrario, romani gettano sacchetti fuori Roma"

Polemica sull'ordinanza della sindaca contro chi getta rifiuti fuori dal proprio territorio

Zozzoni a chi? L'ultimo provvedimento della sindaca Virginia Raggi in materia di rifiuti solleva un polverone. Vietando il conferimento di scarti solidi urbani nel territorio di Roma Capitale, pena multe salate, la prima cittadina dichiara guerra a chi dalla Provincia - magari per sfuggire all'impegno di differenziare per la raccolta porta a porta - sfrutta i cassonetti altrui. "Ho firmato un’ordinanza per far multare dagli agenti della Polizia locale di Roma Capitale i turisti dei rifiuti - annuncia su Facebook - zozzoni che, pur essendo residenti fuori città, gettano la spazzatura nei cassonetti delle strade di Roma". Parole che fuori dal Raccordo non sono piaciute affatto. 

Cosa dice l'ordinanza

"Ricordo a Raggi che i romani ora sono al mare, e lasciano i propri rifiuti nei comuni del litorale, dove hanno seconde case o semplicemente dove si trovano momentaneamente in vacanza" puntualizza a RomaToday il sindaco di Fiumicino, del Partito democratico, Esterino Montino. "Singolare che il sindaco di Roma, città che tra i 121 Comuni dell’area metropolitana detiene il record negativo per raccolta differenziata, parli dei pendolari dei rifiuti accusando i cittadini della Provincia di essere zozzoni e essere i colpevoli della sporcizia che avvelena la Capitale" attacca ancora il sindaco di Montecompatri, leghista, Fabio D'Acuti. Il piccolo comune a ridosso dei Castelli Romani, circa 12mila abitanti, è fierissimo del suo circa 61% di differenziata. Anzi, casomai, è la contro accusa, chi ignora il decoro urbano del Paese sono proprio i vicini romani. 

"Raggi dovrebbe sapere che le principali vittime dell’inciviltà sono proprio quei paesi e quelle zone che confinano con il quadrante che ricade sotto la sua competenza" dichiara D'Acuti a RomaToday. C'è la stazione di Colle Mattia, divisa a metà come competenze tra Roma Capitale e Montecompatri, puntualmente invasa dai rifiuti: "Puliamo noi l'area che sarebbe in capo ad Ama". O "potremmo ricordare un esercente sulla via Casilina, VI municipio, che ha versato la scorsa settimana sul nostro territorio la sua immondizia". E ancora "la zona di via Marmorelle, altro slargo di Roma Capitale ma sistematicamente pulito dalla nostra amministrazione". Insomma, a sentire D'Acuti le multe agli zozzoni, romani stavolta, sono all'ordine del giorno. 

E ad attaccare Raggi ci pensa anche l'opposizione. "Ora la colpa dell'emergenza rifiuti a Roma è dei 'pendolari'. Se la situazione della Capitale non fosse così drammatica, l'ordinanza odierna della sindaca potrebbe suscitare molte ilarità" attacca in una nota il capogruppo del Pd capitolino Giulio Pelonzi. "Il fenomeno non assume proporzioni tali da emettere un'ordinanza. E poi lo fa proprio lei che sta inondando tutta Italia e l'Europa con i rifiuti di Roma".

"La solita messinscena di una sindaca imbranata che, per coprire la sua incompetenza, scarica le responsabilità sugli altri e crea falsi problemi" tuonano in una nota congiunta i senatori Pd, Anna Maria Parente e Bruno Astorre, il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, e l'assessore regionale Mauro Alessandri, i consiglieri regionali Michela Califano, Eleonora Mattia, Marietta Tidei, Rodolfo Lena ed Emiliano Minnucci. "Con il nuovo piano rifiuti regionale - aggiungono - la Giunta Zingaretti ha di fatto messo davanti alle proprie responsabilità il Campidoglio. Raggi, di pronta risposta, ha trovato subito dei nuovi colpevoli e un nuovo alibi: i cittadini della provincia e il pendolarismo dei rifiuti". 
 

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