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Rifiuti, il grido d'allarme dei sindacati: "Tmb stracolmo e strade invase di sacchetti. Si apra tavolo di crisi"

Strade ancora lerce da nord a sud della città. Nessun quartiere è risparmiato dagli intoppi continui del ciclo di raccolta

"Si apra subito un tavolo di crisi", per rilanciare Ama, per ripulire la città. L'appello, non certo il primo rivolto al Campidoglio, è firmato dalla Fp Cgil Roma e Lazio. Nei giorni dell'emergenza rifiuti, quella che la sindaca Raggi vorrebbe sminuire ma che i romani toccano con mano, si alza la voce dalle file dei sindacati. Cassonetti strapieni con l'immondizia che ribolle sui marciapiedi sotto il sole estivo, circondati da gabbiani e topi che banchettano tra i sacchetti, mezzi guasti che rimangono fermi in rimessa, intoppi nell'unico Tmb di proprietà comunale funzionante, ora attivo h24 per sopperire alle falle del ciclo di smaltimento, perché l'impianto gemello, quello del Salario, è chiuso (in via definitiva) dal rogo di dicembre. E quelli di Malagrotta, di proprietà del Colari, sono in parte fuori uso per manutenzione straordinaria.  

Qui le nostre segnalazioni 

Da Tor Sapienza a Ostiense, da Prati al Tuscolano a Spinaceto, nessun quartiere si salva dalle difficoltà. Sui social network rimbalzano le foto delle strade ridotte a discariche. L'esasperazione è evidente in commenti e post che diventano l'unico sfogo. Ma anche per i dipendenti di Ama, il quadro è preoccupante. "Nel Tmb di Rocca Cencia, di nuovo stravolto, i lavoratori operano 'in quota' movimentando i mezzi su montagne di rifiuti" attacca Natale Di Cola, segretario della Fp Cgil Roma e Lazio. Condizioni "sempre più indecorose e inaccettabili, in un sistema che ha condannati gli operatori alla raccolta manuale dei cumuli"

Da qui l'appello tutto diretto alla sindaca: "Ci convochi come concordato la settimana scorsa per dare risposte sul futuro di Ama. Con il nuovo Cda bisogna aprire tutti i tavoli necessari per risolvere una crisi che rischia di assumere dimensioni senza precedenti". Perché direttamente legati ai disservizi in strada, ci sono i bilanci ancora da approvare, il consuntivo 2017 e ormai anche quello del 2018. 

L'esposto in Procura

E intanto l'emergenza rifiuti finisce anche in Procura. È il Codacons ad annunciare un esposto ai magistrati contro Comune e Ama "per pericolo di epidemia". Per l'associazione dei consumatori, le condizioni dei cassonetti, unite al caldo estivo, rappresentano "un potenziale rischio per la salute di migliaia e migliaia di cittadini". 

"Il caldo accelera i processi di putrefazione attirando insetti, ratti, gabbiani e altri volatili, con conseguenti rischi igienico-sanitari per la popolazione" spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi. "Il pericolo di diffusione di batteri è molto elevato e riguarda in particolar modo bambini, anziani e chi abita a ridosso dei cassonetti dell’immondizia ed è costretto a respirare miasmi nauseabondi". Da qui, oltre all'esposto, la richiesta alle Asl di mappare il territorio con le strade più a rischio "adottando misure a tutela degli abitanti". 

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