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Più rifiuti, utenze fantasma e scarichi abusivi: "Ecco i problemi di Ama"

Direttore operativo dell'azienda in commissione. L'assessora: "Anche la differenziata è di più"

Aumento della produzione dei rifiuti. Tante utenze non censite, che rendono difficile programmare la raccolta. Scarico abusivo e rifiuti che arrivano nella capitale dai comuni limitrofi. Sono le tre maggiori criticità che, secondo il direttore operativo di Ama, Massimo Bagatti, Roma si sta trovando ad affrontare nella gestione dei propri rifiuti. Lo ha spiegato nel corso di una commissione capitolina Ambiente, alla quale ha preso parte anche l'assessora all'Ambiente, Pinuccia Montanari. 

Il primo dato va in controtendenza rispetto alle aspettative del piano messo in campo dall'amministrazione Raggi ormai oltre un anno fa: i rifiuti aumentano al posto di diminuire. "L'aumento di rifiuti si è verificato dall'anno scorso a quest'anno per la prima volta dopo sette anni" ha ammesso Bagatti. A complicare la situazione, il fatto che "circa il 25 per cento di utenze non è censito". Il terzo punto "che ci preoccupa di più, è un fenomeno gravissimo di abbandono sistematico di rifiuti speciali e urbani provenienti da altri comuni". Bagatti ha invocato il sostegno delle forze dell'ordine: "Sono fenomeno che esulano dalla capacità gestionale di Ama". 

Per Bagatti si tratta di "fenomeni che esulano dalla capacità gestionale di Ama ma hanno necessità assoluta di essere portati sul tavolo delle forze dell'ordine, della polizia locale, della Gdf con cui abbiamo già parlato, e dei carabinieri. Soggetti che dovrebbero essere complementari all'Ama perchè questi fenomeni portano quantità considerevoli di rifiuti"

L'esponente di Ama ha sottolineato che "l'ultimo intervento della settimana scorsa ha riguardato una sessantina di tonnellate di rifiuti in una giornata, il che significa togliere rifiuti a una popolazione di 120mila abitanti. Quel quantitativo lì lo produce una città media tipo Pisa". Fenomeni che "hanno un effetto negativo sul nostro obbligo di arrivare al 75% di differenziata perchè quei rifiuti a terra non possiamo metterli nella differenziata. Lì dentro troviamo inerti, scarti alimentari di grandi complessi di distribuzione, materiali che derivano da settori della logistica e delle automobili (carrozzieri e meccanici) e scarti di lavorazioni industriale". 

Una nota positiva è arrivata dall'assessora Montanari: "Nei pochi mesi di questo anno, a fronte della produzione di rifiuti, c'è stato un incremento della raccolta differenziata dal 44,5% al 46,4% di maggio in proiezione. Questo significa che i nostri progetti stanno dando un incremento molto consistente".

Si è affrontato poi il capitolo discarica e impianti. In particolare i siti che, secondo la Regione Lazio, che dovrà redigere il nuovo piano con gli impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Lo ha spiegato in commissione capitolina Ambiente il direttore della direzione rifiuti, risanamenti ed inquinamenti del dipartimento Tutela ambientale di Roma Capitale, Laura D'Aprile: "Le competenze affidate ai Comuni dal testo unico ambientale sono quelle di assegnare il servizio di gestione dei rifiuti e organizzare la raccolta differenziata, non ci sono altre competenze attribuite ai Comuni". Al contrario, "è di competenza della Regione la pianificazione della gestione dei rifiuti nell'ambito regionale". 

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