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Sabato, 20 Aprile 2024
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Rifiuti, è di nuovo emergenza: Roma torna lercia come a gennaio

Moltiplicate le segnalazioni da tutte le zone di Roma. Pieni gli impianti. In difficoltà anche la raccolta differenziata

Le scene sono quelle solite: cassonetti pieni, immondizia gettata all'esterno, bidoni svuotati e rifiuti che restano fuori. Effetto di giri di raccolta saltati, di rallentamenti dei compattatori e più in generale della cronica precarietà dell'intero ciclo della spazzatura. Negli ultimi giorni la situazione nella Capitale sta tornando simile a quella vissuta a inizio anno: Roma è di nuovo Lercia. Le segnalazioni da nord a sud della città, da est a ovest, sono tante e sempre le stesse: strade piene, immondizia che straborda ed ora, con i primi caldi, anche una situazione a limite dell'emergenza sanitaria. 

Cosa sta accadendo? 

La situazione è figlia di un mix di fattori. La precarietà del ciclo dei rifiuti romani è nota. In questi giorni l'aumento della produzione dei rifiuti, i giorni festivi, i rallentamenti nello svuotamento degli impianti e la conseguente difficoltà a scaricare i camion, rendono più lenti i giri di raccolta. Il risultato è che i cittadini trovano cassonetti strapieni e sversano fuori dagli stessi. Quando passa il camion si limita a svuotare i bidoni, lasciando all'esterno i sacchetti. Roma è così sporca. Si aggiunge anche una difficoltà dei privati nello smaltimento della differenziata. "Carta e plastica non vengono prelevati da giorni in molte zone", raccontano i cittadini di Torrenova. Segnalazioni simili a Spinaceto, Tor de Cenci, Torrevecchia, Roma Nord, sulla Collatina. Un quadro a tinte uniche e spesso maleodoranti. 

I rifiuti a terra

Già, perché i rifiuti rispetto a gennaio giacciono sotto temperature che cominciano ad essere calde. "Sostanzialmente", attacca il consigliere del Pd Marco Palumbo, "la città si sta trasformando in una enorme discarica di servizio diffusa in attesa del trattamento da parte degli impianti ormai saturi. I camion quando passano svuotano i contenitori ma in terra restano i cumuli di immondizia. Ratti, gabbiani, cornacchie e blatte bivaccano nelle strade cittadine. Dal centro alla periferia è una desolazione indegna di una capitale europea. Il pericolo sanitario è ormai dietro l'angolo. In questi giorni con l'aumento delle temperature il caldo amplifica a dismisura l'odore nauseante che fuoriesce dai cumuli di immondizia. La sindaca Raggi e l'assessore Montanari dovrebbero spiegare il perchè di tutto questo, non siamo sotto il periodo di Natale". 

Montanari: "Città un pò in sofferenza"

L'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari, oggi a Genova per Euroflora, ha sostanzialmente ammesso che il problema c'è, senza spiegare nel dettaglio cosa sta accadendo: "È vero che c'è stato un aumento considerevole di produzione dei rifiuti, che ha messo un po' in sofferenza la città- riconosce l'assessore- ma l'aumento è legato anche alla crescita dei consumi. Per noi l'importante è che aumenti la raccolta differenziata". Sul caldo ha poi spiegato: "Ama sta riorganizzando e ottimizzando il servizio per gestirlo al meglio- conclude Montanari- ed entro luglio arriveranno tutti i mezzi che stiamo aspettando, sia noleggiati sia acquistati".

Insomma, tutto ok anche perché sarebbe in via di definizione, nonostante manchino conferme ufficiali, l'accordo con l'Abruzzo: "Dovremmo aver confermato fino alla fine dell'anno il trattamento dei nostri rifiuti in Abruzzo. Il primo colloquio che abbiamo avuto con la Regione Lazio, seppur interlocutorio, è stato molto positivo". 

Cgil: "Qualcosa non va"

L'allarme però arriva anche dai sindacati. In particolare la Cgil oggi ha provato ad accedere al Tmb Salario, strapieno come nei giorni peggiori. L'accesso è stato negato. "Due anni fa i blitz Raggi-Muraro", denuncia la Cgil, "l'anno scorso, dopo le nostre denunce, i sopralluoghi Comune-Ama-Sindacati (che vedete in video), le rassicurazioni e l'accordo per manutenere gli impianti. Oggi ci viene negato l'accesso al Tmb Salario. Una parte di quell'accordo è stata attuata ma, anche se non ci viene permesso di verificare, sappiamo che alcuni interventi sono già compromessi, come le tubature dell'areazione crollate perché con l'impianto stracolmo le benne dei mezzi toccano i tetti. Pessimo segnale impedirci di visitare l'impianto, forse proprio per punire la nostra attività di denuncia".

Quindi l'ulterio denuncia: "Le condizioni di lavoro negli impianti e per strada ci preoccupano, come i rischi per chi opera nei Tmb. Con l’avvicinarsi di un periodo sempre difficile per Roma non vorremmo che a pagare le crisi siano ancora una volta i lavoratori. Dopo il 1 maggio pianificheremo le assemblee per capire come ridare forza alla nostra vertenza. Evidentemente qualcosa non va". 

Ponte del Primo Maggio

A complicare la situazione l'arrivo del ponte del Primo Maggio, con lo stop, dovuto al festivo, nel ritiro dei rifiuti da parte delle ditte che portano l'indifferenziato da Roma ai vari impianti. I tmb non si svuotano, i camion rallentano e l'immondizia in strada non sembra quindi destinata a diminuire. 

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