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Rifiuti, la Regione smentisce Montanari: "Ecco perché la responsabilità è del Comune"

Buschini smonta le tesi dell'assessora. Galletti: "Roma non può permettersi un'altra emergenza"

Non è la prima volta che accade. La difficile situazione dei rifiuti romana è scivolata per l'ennesima volta in un duro botta e risposta di accuse e smentite. Così, a poche ore dal post su Facebook, l'ultimo di una lunga serie, pubblicato dall'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari arriva la replica dell'assessore regionale Mauro Buschini: "Dispiace che Montanari preferisca polemizzare e non dire la verità sul perché l’aggiornamento del piano regionale sui rifiuti non sia stato definitivamente approvato" scrive in una nota. L'aggiornamento è fermo, continua, "a causa delle mancate risposte di Roma Capitale e della sua Città Metropolitana, che dovevano arrivare entro il 30 settembre 2017". 

Il piano rifiuti

L'accusa lanciata da Montanari, secondo cui parte dei problemi di Roma nel smaltire la propria immondizia deriverebbero dalla mancata approvazione del piano rifiuti nel Lazio e dalla scarsità di impianti, imputabile all'ente governato da Zingaretti, è stata così ribaltata: "La legge impone ai Comuni e alle Province di scegliere i siti di smaltimento e alla Regione di includerli in un piano regionale. Se i Comuni e le Province non scelgono, la Regione non può pianificare. Sarebbe, se lo facesse, un abuso e un arbitrio" continua Buschini. "Roma Capitale rispetti la legge: risponda alla sollecitazione della Città Metropolitana del luglio 2017 dicendo dove vuole realizzare gli impianti di smaltimento dei sui rifiuti residui così permettendo alla Città Metropolitana di rispondere alla Regione la quale, finalmente, potrà adottare un nuovo piano".

L'accordo con l'Abruzzo

Buschini fa chiarezza anche sull'accordo con l'Abruzzo che, nelle parole dell'assessora della Giunta Raggi, sarebbe arrivato tardi per responsabilità della Regione: "L’accordo con l'Abruzzo il Lazio lo ha siglato il 16 ottobre 2014, valido per un anno. Poi rinnovato annualmente il 16 ottobre 2015 e pure nel 2016 e 2017. Da più di tre anni Roma Capitale chiede alla Regione Lazio di accordarsi con l’Abruzzo per conferire rifiuti romani in quella, generosa e solidale Regione ed il Lazio ha sempre siglato gli accordi necessari" spiega Buschini che rigetta l'accusa di inerzia verso la regione quando "proprio grazie alla nostra azione mediatrice, Roma Capitale ha esportato in Abruzzo, in tre anni, oltre 100.000 ton di rifiuti romani". E ancora sul passo indietro verso l'Emilia-Romagna, ufficialmente effettuato per i costi troppo alti di questo trasporto: "Roma li conosceva da tempo, non sono stati la sorpresa delle ultime ore".

La chiusura di Malagrotta

E una netta smentita arriva anche dall'ex assessora all'Ambiente della Giunta di centrosinistra, Estella Marino. Al primo punto le parole di Montanari che ha accusato la precedente amministrazione di aver chiuso la discarica di Malagrotta senza pianificare un'alternativa. "Lo scrivo per l'ennesima volta, spero l'ultima. Il problema sono i Tmb (gli impianti di trattamento, ndr) come dimostrato dal fatto che il supporto delle altre Regioni è richiesto per uso di Tmb e in minima parte di inceneritori" scrive sulla sua pagina Facebook. "Se oggi fosse aperta la discarica di Malagrotta ci sarebbe l'emergenza lo stesso perché i rifiuti indifferenziati devono prima passare per i Tmb e non possono andare direttamente in discarica. La chiusura di Malagrotta non c'entra nulla ed inoltre noi l'alternativa impiantistica con il progetto degli ecodistretti l'avevamo pianificata eccome".

La raccolta differenziata

Il secondo attacco riguarda i numeri della raccolta differenziata. "Nel 2018 estenderemo la raccolta differenziata a oltre 1 milione di abitanti" ha scritto Pinuccia Montanari. "La raccolta differenziata con il porta a porta copre già 1 milione di abitanti dal 2016" la replica dell'ex assessora. "Peccato che dal 2016 ad oggi non sia stata estesa a nessuno, tranne qualche centinaio di utenze del Ghetto. E infatti il dato della raccolta differenziata è fermo al palo del 43% da oltre un anno". 

Il ministro Galletti

Come altre volta, anche stavolta, è intervenuto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Roma non può permettersi un'emergenza rifiuti come quella che si sta prefigurando ancora una volta" ha affermato. "Il Ministero ha promosso in questi mesi un tavolo tecnico con Regione e Comune per affrontare i nodi strutturali che compromettono la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti. Da lì è emerso ciò che è chiaro a tutti, ovvero la cronica carenza impiantistica che determina una situazione particolarmente delicata nella Capitale. La mia disponibilità a cercare una soluzione non è mai mancata: ma se il ragionamento di partenza è dare un colore politico ai rifiuti si rischia grosso". 

Polemiche

Unanime la critica alle parole di Montanari da parte del gruppo Pd in Campidoglio. "Il M5S a Roma continua a puntare tutto su differenziata e riuso dei materiali, ma nella realtà non ha fatto nulla per estendere il porta a porta, con la sola eccezione del quartiere del Ghetto" l'accusa della consigliera Pd Valeria Baglio. "Come al solito la Sindaca Raggi e la sua maggioranza cercano di nascondere la polvere sotto al tappeto dimostrando, ancora una volta di non saper amministrare una realtà complessa come quella della Capitale" rilancia Giulia Tempesta. Ironizza Marco Palumbo: "Qualcuno si è impossessato del profilo di Montanari e ha scritto una serie di assurdità. Non posso credere infatti che l'assessore attribuisca la responsabilità dell'emergenza rifiuti che Roma sta vivendo alla Regione Lazio". Commenta il vice segretario del Pd Lazio, Enzo Foschi, che riprende le immagini del Tg regionale sull'impianto Tmb Salario: "Nel Tmb non c'è spazio neanche per un altro grammo di rifiuti ma dal Campidoglio puntano a nascondere la verità ai romani alimentando una polemica politica assurda e irresponsabile contro la Regione Lazio, l'Abruzzo e l'Emilia Romagna". 

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