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Chiude Malagrotta e apre Falcognana: dieci giorni e cinque nodi da sciogliere

Dalla chiusura ai camion di via di Porta Medaglia al bando per portare i rifiuti al'estero dell'Ama: sono diverse le questioni da chiarire prima della firma del decreto

Ormai è deciso: sarà la discarica di Falcognana a ricevere i rifiuti di Roma. Al termine del vertice istituzionale di ieri pomeriggio il ministro Orlando ha annunciato che, salvo imprevisti, la prossima settimana verrà firmato il decreto. Le istituzioni capitoline danno l'ok per una nuova discarica ma preferiscono annunciare la trasformazione di Malagrotta in un parco correndo a testa alta verso un traguardo che farà la storia della Capitale: chiudere la discarica “più grande d'Europa”.

Raggiungere questo obiettivo è certamente un risultato storico che arriva dopo anni di promesse e di proroghe. E questa volta, che non saranno ammesse proroghe, è stato dato per certo. Ma i nodi non sciolti attorno all'operazione rimangono molti. A partire dal fatto che con la chiusura di Malagrotta non spariranno completamente i rifiuti dalla Valle Galeria. A fianco della discarica sono attivi due impianti di trattamento meccanico biologico e un gassificatore che aspetta ancora di realizzare la terza linea. Sottile nell'audizione in Senato dei giorni scorsi ha dichiarato che la proposta di Cerroni di continuare a versare gli scarti degli impianti di Malagrotta dentro alla sua discarica è al vaglio. E l'idea di continuare a versare proprio nel sito del Colari la Frazione organica stabilizzata prodotta dagli impianti Tmb per il 'capping' della discarica, prendendo così due piccioni con una fava, non sembra essere stato escluso del tutto dalle istituzioni.

I tempi sono stretti e il decreto verrà firmato “salvo imprevisti” ha spiegato Orlando. “Stiamo lavorando per cercare di recepire le indicazioni che vengono dal territorio” ha spiegato il ministro al termine dell'incontro con il sindaco Marino e il governatore Zingaretti. Proprio dal territorio, ieri è arrivato lo stop ai camion su via di Porta Medaglia dal primo ottobre contenuto in un provvedimento firmato dalla giunta del IX municipio. È quella la strada dove dovrebbero passare i camion con i rifiuti destinati a Falcognana. Non una novità per chi sta cercando di risolvere il puzzle dell'emergenza rifiuti romana dal momento che la criticità è stata sollevata più volte nelle ultime settimane. L'ostacolo dovrebbe essere superabile con una messa in sicurezza del tratto stradale. Ma mancano i dettagli sui tempi e sui costi dell'operazione.

Sempre dal territorio sono in in molti a chiedersi dove finirà il fluff smaltito in quel sito una volta che verrà utilizzato per i rifiuti urbani. “La discarica di Falcognana è stata realizzata per evitare l'emergenza fluff che si è venuta a creare nel Lazio diversi anni fa” ha dichiarato qualche giorno fa Massimiliano De Juliis Vice Presidente del Consiglio del Municipio IX. “La demolizione delle auto oggi avviene in uno stabilimento a pochissimi km dalla attuale discarica, è al Divino Amore si cercherà l'ennesima ex cava per sopperire alla nuova emergenza Fluff?”

Altro punto che dovrà essere sciolto nei prossimi giorni riguarda la gara dell'Ama per portare i rifiuti all'estero. Ed è proprio questo uno dei dettagli ancora da appurare che ha fatto sì che la firma definitiva del decreto sia stata rimandata alla prossima settimana. “Penso che entro domenica saranno aperte le buste per la gara condotta con la normativa europea e per l'altra veloce con inviti, che serviranno a farci comprendere quanti rifiuti della nostra città possono essere inviati altrove” ha affermato il sindaco. Insomma, la certezza sui numeri ancora non c'è.

La questione del bando per portare i rifiuti all'estero non è secondario dal momento che Falcognana non riuscirà a risolvere da sola il fabbisogno della Capitale. Stando ai numeri forniti dal commissario Sottile, nell'invaso sull'Ardeatina dovrebbero finire 300 tonnellate al giorno per un totale di 12 camion. In un anno poco più di 100 mila tonnellate. Il bando dell'Ama prevede di portare fuori regione circa 230 mila tonnellate all'anno anche se le disponibilità effettive si conosceranno solo domenica. Secondo i dati forniti in una nota da Massimiliano Iervolino dei Radicali Italiani, nonché autore del libro 'Roma, la guerra del rifiuto', che proprio la scorsa settimana ha denunciato la mancanza di chiarezza delle istituzioni sui numeri, in un anno Roma deve smaltire poco meno di 700 mila tonnellate di rifiuti (679.335). Di questi, sempre secondo Iervolino, “circa 449.083 tonnellate all'anno sono prodotte dagli impianti di Cerroni”. Per chiudere Malagrotta, bisognerà far quadrare i conti.

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