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Politica Prati / Viale Angelico

Roma lercia anche nei quartieri del centro: le discariche a cielo aperto tra Prati e la Balduina

L'allarme del I municipio a guida dem: "Situazione al collasso, servono risposte urgenti"

Via Ottaviano, via Silla, via Barletta, viale Angelico. Prati e Balduina sono invase dai rifiuti. Montagne di sacchetti accumulati fuori da secchioni strabordanti fanno da sfondo anche ai quartieri bene della Capitale. Così, la vetrina della Città Eterna restituisce un'immagine pietosa del sistema rifiuti cittadino. Ed è proprio dal I municipio a guida dem che arriva l'ennesimo grido d'allarme. "Abbiamo ovunque vere e proprie discariche a cielo aperto su tutto il nostro territorio" denunciano l'assessore all'Ambiente Anna Vincenzoni e la presidente della City romana Sabrina Alfonsi con una nota inviata al dipartimento all'Ambiente nella giornata di ieri. 

Le zone più gravi sono quelle che hanno ancora i cassonetti in strada, data la "grave carenza di personale e l'insufficienza e vetustà dei macchinari". Secondo i numeri forniti dal parlamentino si sarebbe passati da duecento a meno di ottanta persone impiegate nel servizio, insieme al "parco macchine sostanzialmente inesistente". Ma non va meglio dove il sistema di raccolta porta a porta è presente sì, ma incompleto. Vedi Equilino e Monti, dove "è stato lasciato a metà dalla fine del 2015". Per non parlare del "mancato ritiro, cronico, di determinate frazioni". 

La mappa delle strade invase dai rifiuti

Insomma, si chiedono risposte immediate e urgenti, oltre i progetti di lungo periodo. Leggi l'ambizioso tetto del 70 per cento di differenziata da raggiungere al 2021. Per il momento siamo al 44, e le strade sono invase da spazzatura, odori poco piacevoli, topi e gabbiani attratti dai resti di cibo sui marciapiedi. Da nord sud di Roma

Una situazione figlia di un mix di fattori. La precarietà del ciclo dei rifiuti romani è cosa nota e le dinamiche si ripetono e si somigliano: nei giorni festivi del 25 aprile, 1 maggio e ponti annessi, aumenta la produzione di scarti alimentari con turni ridotti di lavoro, da qui i rallentamenti nello svuotamento degli impianti e la conseguente difficoltà a scaricare i camion con giri di raccolta più lenti. Il risultato è che i cittadini trovano cassonetti strapieni e sversano fuori dagli stessi. E quando passa il camion si limita a svuotare i bidoni, lasciando all'esterno i sacchetti

In tutto questo ricordiamo che le gare per trasferire in altre regioni i rifiuti della Capitale sono andate deserte. E a fine giugno l'Abruzzo non accoglierà più l'indifferenziata di Roma. Elementi che in mancanza di soluzioni a stretto giro potrebbero complicare ulteriormente il quadro. 

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