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Rifiuti, Legambiente: "Sì alla differenziata. In arrivo aumento delle tariffe?"

Legambiente, in occasione del tavolo sull'emergenza rifiuti che si terrà domani, afferma: "La vera sfida è quella della differenziata. Il commissariamento è stata una vera iattura"

Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini vuole vederci chiaro e lo farà in occasione del tavolo durante il quale insieme al Comune, alla Provincia di Roma e alla Regione, discuterà e cercherà di affrontare i problemi legati all'emergenza rifiuti nel Lazio. Intanto Legambiente fa sapere quelle che potrebbero essere le soluzioni per risolvere l'emergenza: puntare sulla raccolta differenziata, e quindi adottare strategie per potenziarla, e azzerare il commissariamento. Poi, lancia l'allarme su un nuovo possibile aumento della tassa sui rifiuti. "Al ministro Clini chiediamo di co-finanziare un programma straordinario per differenziata, riduzione e riuso a Roma e nel Lazio, azzerando il commissariamento per restituire responsabilità alle amministrazioni locali, è l'unica vera via d'uscita per sventare l'emergenza rifiuti", afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.

"Siamo molto preoccupati come il ministro, ma era tutto già scritto, i problemi a Corcolle e Riano erano noti, la contrarietà di chi gestisce quei vincoli anche". La vera sfida, secondo Legambiente, è quella della differenziata: "La situazione assurda nella quale ci troviamo determina scelte obbligatorie, un po' come successe a Milano diversi anni fa quando la discarica chiuse e in pochi mesi si arrivò a triplicare i rifiuti differenziati". Ma oggi, sostiene l'associazione, si può fare di più: "Le raccolte domiciliari porta a porta possono far arrivare in tre mesi la Capitale al 65% di rifiuti da riciclare".

LA SITUAZIONE A ROMA - Secondo Legambiente le politiche di Alemanno sulla gestione dei rifiuti non sono state efficaci: "Il problema più serio - dice Parlati - è proprio a Roma, dove in questi anni l'Ama e il sindaco Alemanno hanno messo in campo strampalate raccolte miste che non hanno funzionato affatto, con continui aumenti della tariffa per i cittadini, senza alcun risultato concreto. Se Alemanno, Polverini, Zingaretti vogliono davvero chiudere Malagrotta senza aprirne una nuova, l'unica strada è quella di mettere in campo strategie, azioni attuabili e finanziamenti in questa direzione, altrimenti ci attende lo stesso percorso di Napoli, con barricate e rifiuti per strada.”

AUMENTI DELLA TARIFFA SUI RIFIUTI - La direttrice di Legambiente Lazio, Cristina Avenali, sottolinea come le tariffe potrebbero ancora aumentare senza alcun effetto positivo sulla differenziata: “A Roma in questi anni il sindaco Alemanno ha solo fatto danni nella gestione dei rifiuti, con continui aumenti della tariffa che i cittadini versano, fino a ben 630 milioni di euro, che potrebbero ancora aumentare di 20 milioni col prossimo bilancio, senza nessun passo avanti sulla differenziata - afferma Avenali -. Il Comune non ha saputo scegliere un luogo adatto per il dopo Malagrotta e ha determinato questa situazione, nella quale ora il rischio è quello di continuare con il monopolio esistente, scegliendo di dare il via libera alla nuova buca di Monti dell'Ortaccio, accanto a Malagrotta".

NO AL COMMISSARIAMENTO - Per Avenali il commissariamento non è stata la giusta soluzione. "Bisogna smettere la corsa solitaria e irresponsabile verso il baratro, il commissariamento è stata una vera iattura come nei dieci anni passati, ora è il momento di una politica pubblica seria e rigorosa, non è rincorrendo le possibili localizzazioni per discariche che si può rendere moderna la gestione, serve un grande coinvolgimento dei cittadini, l'esatto contrario del commissariamento. Dopo l'incontro con il Ministro Clini, il Comune, la Provincia e la Regione mettano sul tavolo investimenti e si facciano promotori subito di un grande confronto pubblico con le parti sociali, le associazioni, i comitati, le imprese per costruire un percorso certo su riciclaggio, riuso e riduzione”.

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