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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Rifiuti, Pecoraro contro la sentenza del Tar: "Ricorrerò al Consiglio di Stato"

Il Prefetto di Roma ha anticipato la sua decisione all'agenzia Dire di andare contro la decisione del Tar di annullare l'interdittiva antimafia per le società di Cerroni

Non si ferma il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro dopo che il Tar ha annullato l'interdittiva antimafia da lui emessa alle società di Manlio Cerroni che gestiscono i due impianti di trattamento meccanico biologico a Malagrotta, quello di Albano e il tritovagliatore di Rocca Cencia. "Ricorrerò al Consiglio di Stato" ha anticipato all'agenzia di stampa Dire. Una mossa per rispetto "delle forze dell'ordine, la cui attività ha portato all'arresto di determinate persone, e delle conclusioni dell'autorità giudiziaria: nelle 400 pagine di ordinanza della Procura di Roma e del gip c'è la storia di fatti sanzionati penalmente" spiega. "Di fronte a questo ho il dovere di rispettare quanto scritto dai magistrati e lo rispetto anche facendo ricorso".

Pecoraro giustifica la sua scelta con una ulteriore domanda. "E se non avessi fatto quell'interdittiva? Rispetto all'articolo del codice penale sul traffico illecito dei rifiuti, per il quale è prevista l'interdittiva, se non l'avessi fatta come sarebbe stato visto il mio comportamento? Con l'avvocatura dello Stato decideremo una linea".

Caduta l'interdittiva Ama può tornare a relazionarsi direttamente con le società di Manlio Cerroni e in particolare il Colari che con i suoi impianti tratta buona parte dei rifiuti romani. Spiega il prefetto all'agenzia Dire. "Ricordo che Roma nel processo (in corso sul sistema dei rifiuti del Lazio, ndr) si è costituita parte civile. Inoltre, mi pare che tra i reati contestati ci sia anche la truffa: e che un truffato si mette d'accordo con il truffatore? Quindi è un discorso politico...".

L'annullamento dell'interdittiva potrebbe creare alcuni problemi. Dopo la sentenza del Tar non ci sarebbe più un titolo in forza del quale Roma può continuare a conferire quei rifiuti presso quegli impianti. In realtà, secondo Pecoraro "è prevista dalla norma la proroga di fatto degli accordi presi, un minimo di intesa c'è tra il garante della società Colari, il prefetto De Sena, e il Comune di Roma. Quindi è come se ci fosse un prolungamento del rapporto tra il garante e l'Ama. Tecnicamente nessuno può dire nulla ma questo fatto tecnico non può durare all'infinito".

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