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Rifiuti, è ancora scontro. Regione a Raggi: "Impianti disponibili ma camion Ama non si sono presentati"

Non si placano le polemiche, mentre Roma continua a fare i conti con l'emergenza rifiuti. Lunedì il primo punto della situazione a 48 ore dall'entrata in vigore dell'ordinanza

"Anche oggi gli impianti di Rida sono chiusi" attacca Raggi. "Ci sono gli altri aperti, e Ama non ci va" risponde la Regione. Il ping pong delle responsabilità non si placa e il weekend finisce esattamente com'è cominciato: con Roma sporca e una polemica che forse importa poco a cittadini stanchi di convivere con l'immondizia nauseante sotto casa.  

"L'ordinanza di Zingaretti non funziona e lascia ancora la spazzatura a terra. Una presa in giro" dice infuriata la sindaca che addossa l'intero problema sugli impianti di smaltimento e trattamento, che non starebbero ottemperando quanto obbligato dall'ordinanza regionale. Dopo aver girato ieri un video per dimostrare che il Tbm della Rida Ambiente è rimasto chiuso nei festivi, ma sbagliando cancello e indicando una struttura sbagliata, oggi torna, azzecca il luogo giusto e attacca ancora. "L'unica gaffe è quella di chi prende in giro i cittadini dicendo che gli impianti sono aperti. Alle mie spalle c'è sempre l'impianto di Rida. Ieri ero a 20 metri da dove mi trovo ora. Guardate quel cancello, ero lì. E, ieri come oggi, è chiuso".

Le vostre segnalazioni

Vero. Il Tbm della Rida Ambiente, ma la sindaca lo sapeva, è l'unico degli otto di trattamento coinvolti ad aver detto "non possiamo accogliere più rifiuti di quelli che già non arrivano". La ragione? A loro dire (qui l'intervista all'amministratore Fabio Altissimi) la mancanza di sbocchi sull'inceneritore di Acea a San Vittore nel Lazio, insieme all'impossibilità di accogliere uscire da limiti imposti dalla normativa su quella tipologia di impianto per quanto riguarda la percentuale di produzione del combustibile da rifiuti (Css). La comunicazione è arrivata già venerdì ad Ama. Poi però nelle ore successive, c'è stato un parziale passo indietro: la Rida a partire da domani, lunedì 8 luglio, accoglierà 450 tonnellate a settimana da Ama. Ragion per cui, nel fine settimana, la sindaca accompagnata da un camion dell'Ama l'ha trovato effettivamente chiuso. 

Ma gli altri? I Tmb di Ecologia Viterbo e Saf spa di Frosinone, assicurano dalla Regione, erano utilizzabili. "Ama però non ci ha portato i rifiuti, e nessuno ha ricevuto indicazioni sulle consegne". I camion ci potevano andare, dicono dalla Pisana. E potranno farlo anche domani, perché, comunicano sempre dalla Regione, i gestori hanno risposto all'ordinanza dando le loro disponibilità. Al momento sappiamo che 350 tonnellate verranno accolte dal Tmb di Colfelice, 450 dal Tbm di Rida, 200 da Ecologia Viterbo, 60 dalla Ecosystem di Pomezia. Poco più di 1000 tonnellate a settimana. Ma secondo dati che fornisce Ama, c'è bisogno di altrettanto spazio. 

"Persiste nella programmazione dei flussi rimodulabile da domani (8 luglio) un deficit di almeno 1.000 tonnellate da allocare nei prossimi sette giorni" fa sapere la presidente di Ama Laura Melara. "A tutti gli stakeholder rivolgo il mio appello di massima collaborazione e senso di responsabilità verso la collettività in quanto ciascuno costituente un necessario anello della catena della efficienza ed efficacia del ciclo dei rifiuti e del piano di superamento delle criticità in atto". Appello al quale, la Regione assicura, risponderanno nelle prossime ore.

Per domani è in programma un tavolo di confronto tra Regione, Comune e Ama per fare il punto su queste prime 48 ore di ordinanza. Intanto si cerca di abbassare i toni."Tutti hanno dato la propria disponibilità - dicono ancora dalla Pisana - e potranno coprire l’intero fabbisogno di Roma pari a circa 2000 tonnellate di rifiuti a settimana. Uno sforzo immenso". Poi la riconoscenza a chi sta facendo di tutto per collaborare: "La Regione esprime un sincero ringraziamento ai territori che ancora una volta si sono prestati ad aiutare la città di Roma e agli operatori e management di Ama che si stanno impegnando per risolvere l’emergenza rifiuti e nelle ultime 48 ore hanno pulito la maggioranza delle aree sensibili della Capitale".

Già, un weekend a pulire cassonetti e strade senza sosta perché l'ordinanza ha tempi strettissimi: sette giorni per togliere l'immondizia dalle strade. "È scattato già da ieri e proseguirà ancora oggi, il piano di pulizie straordinarie, rimozione delle giacenze a terra presenti a macchia di leopardo, lavaggio e igienizzazione con sostanze abbatti-odore intorno ai cassonetti, disposti interventi e monitoraggio a ciclo continuo, in particolare, in adiacenza di siti sensibili, ospedali, strutture comunitarie e socio-assistenziali" ha fatto sapere sempre Melara. Un impegno a 360 gradi delle squadre di operatori che faranno l'impossibile. Sette giorni però son un'inezia. Ci vorrà di più, è quasi una certezza. 
 

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