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Discarica a cinque stelle, i tecnici bocciano la scelta di Raggi: Monte Carnevale non è idoneo

Il dossier del dipartimento Ambiente sul tavolo della sindaca. La dirigente Laura D'Aprile conferma i fattori ostativi già evidenziati a dicembre. Salta l'incontro tecnico al ministero dell'Ambiente

I rifiuti di Roma si allontanano dalla Valle Galeria e l'idea di trasformare la cava di Monte Carnevale nella nuova discarica della città perde quota. A smorzare l'ottimismo manifestato nelle scorse ore dalla sindaca ("abbiamo indicato quello che dovrà essere il sito") sono i tecnici del Campidoglio. Chiamati a dire la loro, hanno confezionato un dossier in cui, in sostanza, bocciano la decisione presa il 31 dicembre da Raggi e la sua giunta. Un documento richiesto dalla stessa delegata ai rifiuti della prima cittadina, Valeria Allegro, in una fase che al netto delle dichiarazioni di facciata è ancora valutativa. 

"Roma Capitale ha chiesto l'improcedibilità dell'istanza in quanto vi è già un procedimento per il recupero ambientale del sito". Questo è quanto scritto nel documento tecnico di inizio dicembre, allegato alla prima ordinanza regionale, in relazione al sito di Monte Carnevale, tra i 12 indicati come papabili. Un parere che la dirigente Laura D'Aprile, a capo della direzione Rifiuti del dipartimento Ambiente di Roma Capitale, ha ripetuto pari pari nel nuovo plico inviato in queste ore al suo capo dipartimento, che a sua volta lo invierà alla sindaca. La valutazione dunque era e rimane negativa. Stavolta però, in un pressing che da cittadini e oppositori politici interni è diventato sempre più difficile da gestire, non si potrà non tenerne conto. 

D'altronde quella di fine anno è una delibera d'indirizzo, che mette nero su bianco una scelta politica, ma che allo stesso tempo chiede agli uffici tecnici di fare tutte le valutazioni di sorta. Insieme a quello del dipartimento Ambiente arriveranno i pareri anche degli uffici di Urbanistica e Mobilità. Il primo però è il più pesante. Di facciata Raggi ha ripetuto che tirerà dritto, che la decisione è stata presa. Certo, fare la discarica in un luogo giudicato non idoneo sul piano ambientale è una presa di posizione difficile da sostenere. "Roma Capitale - ha detto imperturbabile - ha indicato quello che dovrà essere il sito". Dietro le quinte però sono stati richiesti eventuali elementi ostativi, in realtà ben noti per quanto riguarda la Valle Galeria, contenuti in un altro dossier dei comitati della zona e ripresi dallo stesso municipio XII, in aperto contrasto con il Campidoglio, lo ricordiamo, su una scelta che rischia di far saltare i numeri e cadere il parlamentino. 

Insomma, il quadro è di quelli infuocati nonostante le parole apparentemente tranquille della sindaca. Oggi era previsto un incontro al ministero dell'Ambiente con i capi di gabinetto di Comune e Regione e i tecnici dei due enti. All'ultimo il Campidoglio ha comunicato di non poter garantire la presenza facendo quindi slittare l'appuntamento. Questione meramente organizzative, filtra da palazzo Senatorio. 

Intanto la Regione Lazio ha emesso ieri una nuova ordinanza, che annulla la precedente di fine novembre, quella contenente la minaccia di far scattare una sorta di commissariamento per scegliere la discarica, fissando nuovi tempi: la realizzazione del sito dovrà essere prevista entro il 2022. Che sia o no Monte Carnevale dalle parti della Pisana conta poco. Il Campidoglio vuole fare un passo indietro? Non sembrano queste le intenzioni, ma "se fosse così indicheranno un altro sito". Questo è il messaggio informale che trapela dalla Regione. 

Due anni per realizzare il sito. Un tempo lungo, troppo per rispondere nell'immediato all'urgenza che scatterà con la chiusura della cava di Colleferro dal 15 gennaio. Tra sei giorni Roma non avrà più un sito dove smaltire i suoi rifiuti. E l'unico modo per sopperire alla falla è avviare il più presto possibile accordi con altri regioni, nelle more dei bandi di gara europei per il trasferimento all'estero, perché anche per questi, comunque, ci vorranno dei mesi. Avere una discarica sul territorio, mancando Colleferro, servirà quindi nel medio-lungo termine a risparmiare sui trasferimenti fuori città, molto costosi, ma, è bene chiarirlo, non risponderà alle esigenze immediate. Roma, in mancanza di strade alternative di rapida fattibilità, rischierà l'emergenza comunque. 

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