Rifiuti: botta e risposta tra Alemanno e Polverini sul da farsi

Sembra destinato a durare ancora il botta e risposta tra Alemanno e Polverini, o meglio, tra Comune e Regione, sulla questione dei rifiuti. I temi sotto i riflettori sono sempre gli stessi: la discarica di Malagrotta, il tetto sulla differenziata e i trasferimenti al comune.

Per quanto riguarda Malagrotta, Polverini ha ripetuto più volte che il nuovo sito dovrà essere individuato nel comune romano “altrimenti decidiamo noi”.
Ma ieri, e per ultimo stamattina davanti alla commissione Ecomafie, Alemanno ha chiamato in causa la Regione, è tornato ad auspicare un procedimento di "evidenza pubblica", al quale potranno partecipare sia Comuni che privati, e che "non andrà deserto". Poi deciderà la Regione, ma "noi faremo almeno 3 o 4 proposte."

Il presidente della regione che ieri ha dato la sua disponibilità ad aiutare Napoli ad uscire dall'emergenza, non esclude nulla, ma resta ferma: "Questi - ha spiegato - sono tecnicismi quindi : perché se è vero che il Campidoglio non può indicare una collocazione alternativa al di fuori del proprio territorio, il Piano rifiuti tecnicamente permette di individuare la nuova discarica all'interno della provincia romana, e c'è chi torna a mormorare del sito di Allumiere.

Il Piano rifiuti, inoltre, in ossequio alla normativa italiana e Ue, fissa i tetti della differenziata, e li fissa in alto. Il sindaco lo sa bene: ci sono problemi, ha detto, legati "al numero di abitanti di Roma e alla sua conformazione urbanistica. La volontà politica non manca, ma ci sono difficoltà oggettive". Per questo anche dopo il 2011 servono, tanto per iniziare, i 12 milioni che ogni anno la Regione finora ha girato al Comune per la differenziata. Il sindaco si è appellato "al pragmatismo e al realismo di tutte le istituzioni e le forze politiche. No all'ideologismo: è utopia pensare che si possa passare dall'attuale situazione alla differenziata piena. Serve gradualità, dobbiamo procedere su piani paralleli".

Un riferimento, forse, alla sua richiesta di deroga per un nuovo termovalorizzatore. Sui fondi Polverini accende il semaforo verde: "E' evidente che tutti i Comuni avranno le risorse - ha detto - Ideologismo? C'è, ma da parte dell'opposizione. Il sindaco ha già detto che il nostro è un buon piano, che prevede di procedere in altro modo se non si raggiungesse la percentuale di differenziata". Un 'piano B', comunque, che Legambiente definisce "inaccettabile". Ma non è l'unico attacco arrivato al sistema-rifiuti del centrodestra, e il nucleo è sempre Malagrotta. "La Regione - ha affermato Alemanno - favorisca la presenza di Acea e Ama nel nuovo sito": quella stessa Ama di cui stamattina Alemanno ha annunciato la vendita del 40%, senza dirsi contrario a un eventuale coinvolgimento del proprietario di Malagrotta, Manlio Cerroni: "Non lo vediamo male, è un ottimo imprenditore". Ma secondo il senatore Idv Stefano Pedica questo "è uno scandalo: Alemanno ha deciso di vendere Ama a Cerroni, forse come 'contentino' per la chiusura di Malagrotta".

Il capogruppo Pd in Regione Esterino Montino, invece punta il dito sugli attriti sindaco-governatrice: "Il problema rifiuti - dice - Polverini ce l'ha con Alemanno: il Piano serve solo a prendere tempo. Chi dice che alle province si tolgono ospedali per dare 'monnezza' dice il vero. Alemanno dice che l'individuazione del nuovo sito non è più compito suo, e chiede deroghe su deroghe". La realtà, per Montino, è che "Regione e Comune stanno chiedendo al Governo di fissare la differenziata al 35%. Tutti lavorano per il 65%, Alemanno vuole un piano suo. Questo piano non evita l'emergenza, ma crea le condizioni perché si avveri". Intanto, nel campo dei rifiuti, entra anche la Provincia di Roma: oggi il presidente Nicola Zingaretti ha presentato le sue 10 azioni per ridurli e incrementare la differenziata.