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Politica Ghetto / Via di S. Ambrogio

Il Rialto è stato rioccupato, le associazioni: "La democrazia non si sgombera"

Dopo i sigilli del 16 febbraio scorso, associazioni e movimenti sono entrati nell'immobile di via di Sant'Ambrogio

Il Rialto è stato rioccupato. O meglio, "liberato" per usare l'hashtag degli attivisti che l'hanno annunciato su Facebook: "Oggi abbiamo riaperto il Rialto, uno spazio di democrazia e cultura indipendente". La struttura di via di Sant'Ambrogio, di proprietà del Comune di Roma, era stata sgomberata il 16 febbraio scorso dai vigili urbani come conseguenze delle operazioni di riordino della gestione degli immobili pubblici nell'ambito della delibera 140 licenziata dall'amministrazione Marino. Nello stabile, da circa 15 anni, svolgevano le loro attività diverse associazioni come il Forum dei Movimenti dell'Acqua, Attac!, il circolo Gianni Bosio, Transform, il Forum ambientalista. A

A distanza di una settimana dai sigilli, questa mattina dalle finestre dello stabile situato nel cuore del centro storico cittadino, sono tornate a sventolare le bandiere delle associazioni rientrate anche grazie al sostegno e alla solidarietà di tante realtà cittadine presenti questa mattina. "Questa mattina abbiamo deciso di ridare alla città uno spazio che deve continuare ad essere un laboratorio di democrazia, incontro e produzione di cultura indipendente" si legge in un post su Facebook. "Siamo consapevoli che questa non è una vicenda isolata, ma che analoghi provvedimenti stanno colpendo altri spazi sociali della capitale. Intendiamo, così, ribadire che la democrazia e la cultura indipendente non si sgomberano e che non possono essere vincolati al mero fattore economico. Siamo consapevoli che il patrimonio pubblico può e deve svolgere un ruolo strategico". 

Dal 16 febbraio, giorno dello sgombero, qualcosa è cambiato. Mercoledì la Giunta ha approvato una delibera che integra la precedente, la numero 140, con cui si stabilisce di dare priorità agli sgomberi degli immobili in concessione privi di regolare autorizzazione e gestiti da soggetti che non svolgono attività di rilievo prevalentemente socio-culturale. Nelle categorie dei soggetti da sgomberare, per la Giunta Raggi, rientrano movimenti, partiti politici e organismi che svolgono attività puramente commerciali. Il tutto, in attesa della definizione dell'approvazone di un Regolamento sulle concessioni del patrimonio demaniale e indisponibile. 

Quali delle decine di realtà sotto sgombero verranno tutelate dalla delibera redatta dall'assessore al Bilancio Andrea Mazzillo ancora non è chiaro. "Cosa si intende per movimenti o per partiti?" una delle domande sorte. Ma gli attivisti del Rialto, con l'azione di questa mattina, vogliono affermare una cosa certa: "Il Rialto va tutelato". Continua la nota: "Pensiamo sia tempo di rivedere la materia che disciplina le concessioni pubbliche coinvolgendo tutta la città e ribaltando la logica di mercato che è alla base della delibera 140/2015 in funzione di una visione fondata su principi di solidarietà, cultura e partecipazione fondamentali per la tenuta democratica di questa città".

Alla luce della nuova delibera, gli attivisti chiedono "all'Amministrazione capitolina, in quanto proprietaria formale dell'immobile, e in primis alla Sindaca Raggi e all'Assessore Mazzillo, di mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché il Rialto sia tutelato". La richiesta a Giunta e maggioranza pentastellata è chiara: "Per una volta, di non restate a guardare e prendete una posizione chiara e netta". Alle 16 assemblea cittadina.

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