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Emergenza abitativa: i movimenti restano accampati “contro il buono casa”

Una delegazione di attivisti dei movimenti per l'abitare è stata ricevuta da Berdini e Refrigeri. "Vogliamo che il Comune s'impegni per sbloccare il piano straordinario della Regione Lazio". Intanto resta il presidio di piazza della Madonna di Loreto

C’è una tendopoli in pieno centro. E’ stata allestita dai movimenti per l’abitare, gli inquilini dei residence, gli occupanti sgomberati da Colle Monfortani. Dalle 14 di lunedì 6 febbraio hanno allestito un presidio con decine di tende e molti striscioni. #UnitiSiVince ribadiscono. Le loro richieste  convergono su un punto essenziale: chiedere al Comune di attivare misure di contrasto all’emergenza abitativa. Risposte concrete che sappiano andare oltre il semplice e controverso “bonus casa”.

IL RUOLO DEL COMUNE - “Abbiamo organizzato quest’iniziativa anche sulla scia dei fatti accaduti  sabato – spiega Elisa Ferri, residente in un Centro di Assistenza Alloggiativa Temporanea –  la nostra intenzione è di aprire un canale d’ interlocuzione con il Comune, di riprendere un dialogo che si era interrotto. La prima cosa che siamo riusciti ad ottenere, nel pomeriggio di lunedì, è stato un incontro con l’Assessore comunale Berdini e con l’Assessore regionale Refrigeri” spiega Elisa Ferri che, come attivista della Resistenza Abitativa Metropolitana, ha preso parte alla delegazione.

IL BONUS NON RISOLVE - “Il piano straordinario della Regione sull’emergenza abitativa, si è fermato con la delibera di Tronca ed invece è necessario che riparta, per risolvere il problema di migliaia di famiglie – spiega l’attivista della R.A.M. – vale per i residenti dei Caat come per gli occupanti e gli sgomberati.  La decisone del Comune di tornare a puntare sul bonus casa,  in continuità con la precedente amministrazioni, non risolve nulla e non va bene”. 

IL DIALOGO CON IL COMUNE - Le soluzioni prospettate dai cittadini ancora in pediesio in piazza Madonna del Loreto, sono diverse da quelle finora messe in campo dall’amministrazione. “Berdini ci ha parlato del recupero delle caserme per dare risposte all’emergenza abitativa. Ci è stato detto che c'è anche un terreno dell'Ater dove costruire alloggi in edilizia economica e popolare. Ma quella sono soluzioni di medio-lungo termine. Nell’immediato – osserva la nostra fonte – è necessario che il Comune sblocchi il piano straordinario della Regione Lazio. Ma Berdini ha la delega al patrimonio, non alla casa – osserva Elisa Ferri – e quindi la posizione del Comune rischia di restare fumosa. Comunque il dialogo è ripartito ed il presidio è stato autorizzato fino a giovedì”. In quella data è previsto anche un nuovo incontro in Campidoglio. “Per quell’occasione - conclude l'attivista -  speriamo che ci siano anche gli Assessori Mazzillo e Baldassarre”.

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