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Dai trasporti al numero di anziani, in un report i dati delle 'cento città' di Roma

Presentato presso il III municipio il dossier di Federconsumatori e Forum del Terzo Settore

Immaginate una mappa di Roma con un territorio dell’estensione di Milano al posto del XV municipio, gli abitanti di Bari nel VII, tutti i residenti di Genova a pranzo presso le mense sociali e un numero di persone che ogni giorno si sposta con i bus pari ai cittadini di Napoli. È la Capitale che emerge da ‘Roma. Sette colli, due stati, cento città’, il report elaborato da Federconsumatori e dal Forum del Terzo Settore del Lazio, presentato questa mattina presso la sede del III municipio, a Montesacro, alla presenza del presidente Giovanni Caudo. Il lavoro raccoglie una serie di “dati certi e pubblicati” su diverse tematiche, dal reddito alla composizione famigliare, dalla distribuzione di asili nido e ospedali, all’età della popolazione, ordinate in grafici che mostrano i dati municipio per municipio. E infine due focus su due “servizi essenziali”, e spesso al centro delle cronache cittadine, come i trasporti e i rifiuti.

“Non è possibile capire Roma se non si comprendono le sue dimensioni”, spiega Stefano Monticelli, presidente di Federconsumatori. “I 15 municipi di Roma sono estesi come 11 capoluoghi italiani. Ma non basta. Anche i fenomeni cittadini che si manifestano, come per esempio l’invecchiamento della popolazione, coinvolgono masse di persone che rappresentano una città”. Per Francesca Danese, presidente del Forum del Terzo settore del Lazio, la ricerca “non è un atto d’accusa ma di proposta elaborata con dati e su basi scientifiche. Conoscere una città così complessa è l’unico modo per dare risposte e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ricordo che il Terzo settore produce il 7 per cento del Pil del Paese e che si sta già occupando di temi che saranno la politica del futuro, dalle smart city all’alimentazione sostenibile”. 

A questo link è possibile consultare il report integrale

Alcuni dati contenuti nel report aiutano a comprendere. Roma è per estensione la seconda città europea dopo Londra ma è la quarta per popolazione e per turismo. Allo stesso tempo, solo nel I e nel II municipio, i più piccoli e centrali del territorio comunale, vivono i residenti di Perugia e Prato. In quanto a graduatoria dei redditi in Europa è al 196esimo posto. Le famiglie monogenitoriali sono 185 mila, l’equivalente degli abitanti di Brescia. A Roma nel 2018 erano attive poco meno di 260 mila imprese, solo nel I municipio ce ne sono tante quante l’intera Genova, che è la sesta città per numero di abitanti. E ancora. La somma imponibile Irpef dei 15 municipi di Roma equivale a poco più di 46 miliardi di euro, che rappresenta circa il 18 per cento del volume imponibile Irpef dell’Italia. 

Il report si sofferma poi su due focus su rifiuti e trasporti. “48 impianti trattano i rifiuti di Roma”, si legge nel documento. “Solo 5 sono di Ama”, dei quali 3 a Roma. Dei mezzi che l’azienda dei trasporti utilizza “meno del 25 per cento ha un’età inferiore ai 5 anni. Le strade che deve pulire Ama sono equivalenti a 1 quarto della circonferenza della Terra all’Equatore, oppure 20 volte il tragitto Milano-Roma”. In quanto ai trasporti si parte da un numero: “Ogni giorno a Roma si effettuano con i mezzi pubblici circa 1,970 milioni di spostamenti: 690 mila in Metro; circa 160 mila con le ferrovie concesse e 220 mila con le ferrovie regionali; circa 900 mila con i mezzi superficie”.

Sull’offerta di metro Roma è in ritardo: “Ogni chilometro di rete di metro serve 48.121 residenti a differenza dei 9.000 di Berlino e dei 10.000 di Parigi”. E ancora le corse perse: “Un primato tutto di Atac superfice è invece quello relativo al taglio di chilometri rispetto al contratto di servizio previsto” che “raggiunge i 15.676.952 vetture chilometro all’anno”. 

Questo quadro, conclude Monticelli, “non giustifica i disservizi ma non può nemmeno portare alla semplice conclusione che Roma fa schifo rinunciando a trovare le giuste prospettive. È una posizione ingiustificata, soprattutto per chi ci abita”. 

“Comprendere la città è essenziale per poter governare”, il commento di Giovanni Caudo. “Questa ricerca permette di fotografare alcuni dati che ci consentono di comunicare meglio le dimensioni di questa Roma grande formato e di far arrivare a tutti la complessità della metropoli in cui viviamo. Non solo. Ci permettono di decidere quali politiche pubbliche sono importanti e urgenti per far ripartire Roma, una città che non conosciamo davvero. Non ci applichiamo nel comprenderla e così la si distrugge facendo gioco alla sua narrazione negativa. La Capitale invece dà un contributo essenziale al Paese, basti pensare che versa il 18 per cento dell’Irpef su una popolazione del 5 per cento, ma questo non viene mai raccontato. Spero che i 150 anni di Roma Capitale d’Italia, che ricorreranno nel 2020, siano l’occasione per comprendere il ruolo di questa città, con l’impegno che questa città merita anche da parte del Governo”. 

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