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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Report vs Zingaretti, lo scontro continua: "Il portavoce si aspettava servizio apologetico"

La trasmissione replica alle accuse del capo ufficio stampa pubblicando la mail con cui si è richiesta l'intervista. "Se i giornalisti intendono porre domande scomode, l'intervista non si concede"

Report Zingaretti, lo scontro continua. Dopo la pubblicazione della telefonata tra il capo ufficio stampa del Governatore e il giornalista Giorgio Mottola e dopo la messa in onda del servizio La Zingara, la trasmissione di Milena Gabanelli replica duramente agli attacchi ricevuti. Lo fa pubblicando una mail in cui si evidenzia l'intenzione di trattare i temi che hanno poi caratterizzato il servizio di domenica scorsa.

Scrive Report: "Durante la telefonata, l’addetto stampa del presidente della Regione Lazio si lamentava del fatto che il servizio in onda domenica, “La Zingara”, avrebbe avuto un tema diverso rispetto a quello concordato per l’intervista a Zingaretti. Per questo pubblichiamo la mail inviata lo scorso 23 ottobre alle 13:17 da Giorgio Mottola al portavoce di Zingaretti".

Sulla missiva, fra i vari punti, c'è anche "Riorganizzazione amministrazione e consulenze, come si sono recuperati 17,5 milioni di euro". "Lo sviluppo di questo punto", continua Report, "punta dritto a domande sui dirigenti e direttori generali. Quando il Governatore annuncia una riorganizzazione, ci si aspetta che non si facciano più concorsi finti, e criteri di scelta rigorosi nelle nomine dei dirigenti. Questo a nostro avviso non è avvenuto, ed abbiamo ritenuto cruciale darne conto, anche alla luce del fatto che il preannunciato risparmio non c'è stato".

Quindi il duro attacco a Lanfranchi: "Il suo portavoce si aspettava però un servizio apologetico sulla giunta Zingaretti. Se avesse saputo che l’intervista si sarebbe concentrata su aspetti critici, come per l’appunto i dirigenti, “l’intervista non te l’avrei data”, ammette lo stesso portavoce nella telefonata che ha ritenuto di rendere pubblica. Ovvero: se i giornalisti intendono porre domande scomode, l'intervista non si concede".

Lanfranchi ha contro replicato su facebook, definendo la toppa peggio del buco. "Affermate che mi sia lamentato perchè l’intervista “ha avuto un tema diverso rispetto a quello concordato”. Mai detto. Semmai mi sono lamentato di una intervista monca, decontestualizzata e priva dei necessari chiarimenti per capire esattamente la situazione". Il capo ufficio stampa commenta anche la critica sulle domande scomode: "Più volte nella registrazione della telefonata dico al collega che è legittimo fare tutte le domande che desidera, anche quelle "scomode" ma che mi sarebbe piaciuto vedere in tv anche le parti in cui Zingaretti raccontava quanto di buono è stato fatto alla Regione Lazio. Nella vostra risposta poi affermate che i concorsi in regione siano finti. Su quali prove basate tali accuse? Sulle semplici dichiarazioni di una ex dirigente regionale che ha fatto moltissimi ricorsi perdendoli tutti? E non avete mai accennato al fatto che le nomine di 63 dirigenti esterni sono assolutamente legali e che grazie anche a loro la Regione Lazio ha risparmiato in due anni oltre 1 miliardo di euro".

E sul servizio apolegico Lanfranchi chiude attaccando: "Io non ho mai pensato ad un servizio apologetico di Zingaretti, anzi, come dico sempre nella registrazione, avete giustamente fatto un certo tipo di domande. Mi aspettavo però un servizio equo, obiettivo e senza pregiudizi. Questo perché penso che un’ inchiesta debba basarsi su un contraddittorio serio, fondato su fatti e prove certe, in cui si fornisca all’utente una informazione completa e non un’accozzaglia di risposte tagliate con l’accetta con l’unico l’obiettivo di sostenere una tesi precostituita".

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