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Lo sciopero blocca Roma. Renzi riapre il dibattito sulla privatizzazione di Atac

L'ex Premier apre alla possibilità di affidare il tpl ad aziende private ed attacca l'amministrazione Raggi: "Se c'è chi sogna le funivia faccia pure, ma nel frattempo c'è da mandare avanti le città"

Uno sciopero nazionale che diventa sale su una ferita più che mai aperta a livello locale e riapre il dibattito sulla possibile soluzione: la privatizzazione. Quella di ieri è stata l'ennesima giornata nera per i romani. I sindacati di base hanno bloccato i trasporti in Italia e, nella Capitale più che altrove, i disagi sono stati monstre. Metro chiuse, autobus introvabili e traffico impazzito. E se a livello nazionale la partita è tutta su eventuali nuove regole sugli scioperi, all'interno del grande raccordo anulare è il futuro di Atac a far discutere. 

Eloquente un dato sullo sciopero di ieri: se a Milano su quattro linee della metropolitana durante lo sciopero solo una si è fermata, a Roma le linee sotterranee hanno chiuso i battenti alle 8.30, per tornare operative solo durante la fascia di garanzia. A sciopero appena iniziato ci ha pensato l'ex premier Matteo Renzi ad infuocare il dibattito durante la rassegna stampa 'Ore Nove': "A Firenze il trasporto, affidato a Ferrovie dello Stato, funziona molto meglio di prima. Se vogliamo parlare di diritti dei cittadini si sappia che governare una città o una stato è cosa più complessa degli slogan (anti privatizzazione, ndr). La gestione del gruppo Ferrovie dello Stato è spesso più efficiente di alcune aziende locali. Se chiedo ad un romano cosa pensa della gestione di Atac non è particolarmente felice".

A stretto giro la risposta piccata dell'assessora Meleo: "Vorrei ricordare a Matteo Renzi che lo sciopero dei trasporti di oggi è a livello nazionale. Per questo l'ex premier farebbe meglio a pensare a come far revocare una manifestazione contro il suo governo. I cittadini sono esasperati dalle sue chiacchiere e dopo aver fallito al governo pontifica dal web. Lavorare mai?". E a chiusura di rassegna stampa Renzi replica alla responsabile trasporti: "Siamo prontissimi a ragionare. Preferiamo che si eviti uno sciopero inutile invece di uno sciopero di venerdì contro privatizzazioni che non sono tali. Preferiamo affidare la gestione del trasporto pubblico romano, vediamo se con referendum come dicono i radicali (ma noi sui referendum ultimamente non siamo particolarmente propensi), o con scelte diverse ad aziende che o sappiano far funzionare, anziche' a sigle sindacali che pretendono di governare in modo corporativo le aziende".

Non manca la stoccata all'amministrazione Raggi: "Se c'è chi sogna le funivia faccia pure, ma nel frattempo c'è da mandare avanti le città".  Una stoccata che provoca la replica della sindaca: "Roma paralizzata? Purtroppo c'è questo sciopero nazionale che coinvolge tutte le città italiane. Renzi dice che è uno scandalo se io penso alla funivia? Io penso a tutto".

Raggi glissa invece sulla privatizzazione, argomento che però trova pronti i radicali a sfidare il Pd: "Invitiamo il Partito Democratico romano ad assumere un impegno concreto e a mobilitarsi a tutti i livelli affinché la campagna referendaria possa arrivare in porto" spiegano i radicali Riccardo Magi e Alessandro Capriccioli, promotori del referendum "Mobilitiamo Roma".

"La macchina referendaria", spiegano i promotori, "è avviata e già lanciata verso l'obiettivo, l'occasione è irripetibile: abbiamo la grande opportunità di affrontare, finalmente, un dibattito vero su riforme che la città aspetta da troppo tempo, sfidando la Giunta Raggi 5 Stelle non soltanto su un tema come quello del trasporto pubblico decisivo per la qualità della vita dei cittadini, ma anche sullo strumento della partecipazione popolare, di cui troppe volte il M5S si è fatto paladino a parole, tradendolo però quasi sistematicamente nei fatti". 

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