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Politica

Spazi del comune, regolamento al vaglio delle commissioni: le realtà sociali attendono modifiche

Oggi seduta della commissione Politiche Sociali. Critiche da opposizione e realtà sociali

Continua la discussione sul Regolamento delle concessioni del patrimonio demaniale e indisponibile di Roma Capitale. Dopo due sedute infuocate della commissione Patrimonio presieduta da Francesco Ardu, che è anche primo firmatario della proposta di delibera di iniziativa consiliare, il testo è arrivato questa mattina al tavolo della commissione Politiche sociali, presieduta da Agnese Catini.

E anche oggi non sono mancate le critiche delle realtà sociali, culturali e associative che da anni gestiscono centinaia di spazi di questo patrimonio e dei consiglieri di opposizione che temono, come commentato dal consigliere di Sinistra per Roma, Stefano Fassina, che il regolamento “abbia conseguenze devastanti sul quel poco di welfare cittadino rimasto nel patrimonio indisponibile comunale”. Nel mirino delle polemiche ci sono diversi elementi: dal ricorso a procedure concorrenziali per l’assegnazione di questi spazi alla possibilità di valorizzazione in termini economici fino alla cosiddetta norma transitoria che non dà garanzie di sopravvivenza per le realtà attive già da tempo. Per le associazioni sono “erronee” anche le premesse che danno una visione ‘economicista’ del patrimonio e non tengono in considerazione il valore sociale delle attività e dei percorsi cittadini che sono cresciuti al loro interno negli ultimi trent’anni.

Il regolamento è però molto atteso, “lo aspettiamo da 4 anni”, hanno ribadito a più riprese i presenti, dal momento che, dopo l’approvazione della delibera 140 con la precedente consiliatura Marino, l’ondata di richieste di arretrati a prezzi di mercato e le richieste di sgombero hanno continuato a rendere difficoltosa l’attività di questi spazi. Alla presentazione del testo si è arrivati senza un percorso partecipativo e senza alcun coinvolgimento delle realtà che da anni sperimentano e studiano le modalità di gestione di questi beni. Il dialogo continuerà quindi nel corso delle commissioni capitoline che verranno convocate sul tema nelle prossime settimane.

Da parte della maggioranza a Cinque stelle non è arrivata una chiusura totale alle modifiche. "Vorrei convocare un'assemblea pubblica", le parole di Ardu a Romatoday. “Vogliamo lasciare qualcosa che possa finalmente fare ordine, ma non vorremmo lasciare nelle mani di chi viene dopo uno strumento che possa essere utilizzato per i fini sbagliati”, la preoccupazione espressa da Catini. Il testo del regolamento però, dopo che la prima versione era stata ritirata, sembra ormai diretto ad approdare in Consiglio e le modifiche potranno avvenire solo attraverso emendamenti, consiliari o di commissione, che dovranno poi passare dal voto dell’Aula Giulio Cesare. Proprio questa mattina un testo con una “analisi delle criticità” elaborato dal coordinamento delle realtà è stato consegnato ad Ardu.

Intanto il testo del regolamento è arrivato anche sul tavolo della Ragioneria e degli uffici di competenza, che non hanno ancora espresso il proprio parere, e su quello dei vari municipi che hanno già convocato diverse commissioni municipali sul tema. Nei prossimi giorni dovranno dare il proprio parere ed eventualmente esprimere le proprie osservazioni.

A riguardo non poche critiche sono arrivate dalla consigliera del M5S del V municipio e presidente della commissione Commercio, Elisabetta D’Alessandro, che ha affidato le sue perplessità in merito al regolamento anche ad un video su Facebook. D’Alessandro in commissione ha spiegato come per molti punti del regolamento ci sia la necessità di maggiori spiegazioni: “I bandi devono essere chiari, già con quello dei mercati ho avuto seri problemi, se qualcuno fa ricorso poi non dovete venire dopo a dire che c'è qualcosa che non va. Sto facendo una lotta in Municipio soltanto per far passare un'osservazione, e questo è molto grave”. Le posizioni ufficiali dei municipi dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. 

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