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Trasparenza, nuove norme per l'accesso agli atti ma è polemica: "Restrizioni ai consiglieri e bavaglio alla stampa"

Giovedì la discussione in Consiglio: 29 gli emendamenti al testo

"Il nuovo regolamento unifica le normative su tutti i tipi di accesso ai dati e prevede una procedura semplificata per i documenti". In aula Giulio Cesare l'assessora alla Roma Semplice Flavia Marzano presenta il testo che andrà a disciplinare l'iter previsto per cittadini e amministratori per l'accesso agli atti prodotti dal Comune, ricordando che "è uno degli obiettivi cardine che la giunta porta avanti con forza". Il voto è slittato al prossimo consiglio comunale di giovedì 7 febbraio, per la discussione di 29 emendamenti e 30 ordini del giorno presentati dalle opposizioni e ora al vaglio degli uffici, ma il testo ha già scaldato gli animi.   

Recepisce le indicazioni del decreto Trasparenza del 2016 e alcune linee guide dell'Anac, e vorrebbe andare ad abrogare la delibera 203 del 2003, le vecchie norme varate dall'allora giunta Veltroni, e a disciplinare in maniera uniforme le diverse forme di accesso, civico, generalizzato, e degli amministratori pubblici. 

Tra le novità la possibilità di attingere direttamente, per i consiglieri, al sistema informatico di gestione documentale di Roma Capitale senza passare dagli uffici. E l'istituzione del registro dei dati sugli accessi effettuati. "Questo il primo regolamento che raccoglie in maniera ordinata tutte le modalità di accesso - spiega Angelo Sturni, presidente della commissione Statuto e Innovazione tecnologica - abbiamo fatto un grande lavoro su questo testo, recependo anche le contestazioni dai municipi". 

Ma ci sono alcuni passaggi che non convincono le forze di opposizione.  "Non diamo nel complesso un giudizio negativo, ma ci sono alcuni punti che riteniamo inaccettabili" esordisce in Aula il capogruppo di Fratelli d'Italia Andrea De Priamo. Contesta il comma 2 dell'articolo 39 che recita: "Le richieste di accesso degli Amministratori non possono essere generiche, emulative e di ingiustificato aggravio per gli uffici". Nel mirino la discrezionalità del Dirigente, responsabile della procedura, nella valutazione dell'eventuale "aggravio".

Stessa richiesta negli emendamenti presentati dal Pd, che aggiunge l'eliminazione del "silenzio rifiuto", tra le possibilità previste nelle forme di diniego alla domanda presentata. "Spiace per la completa mancanza di cultura politica dei consiglieri a 5 stelle - dichiara il capogruppo della Lega Maurizio Politi - che sul regolamento per gli accessi agli atti dei consiglieri capitolini, indeboliscono ancora di più il governo della città e i rapporti con gli uffici amministrativi". 

E poi c'è chi fa notare il "bavaglio" a stampa e comitati civici contenuto nel comma 2 dell'articolo 38. Che, per "stampa e organizzazione non governative, recita: "I Dirigenti devono tenere sempre presente il rilievo pubblico, il potenziale uso strumentale ed il danno all'immagine che le risposte dell'Amministrazione possono generare attraverso la loro pubblicazione sui social network, sui blog o sulle piattaforme web"

Una valutazione dell'interesse pubblico in capo agli uffici che viene letta da più parti come la possibilità, di volta in volta, di limitare in maniera arbitraria, oggettivamente, le possibilità di visionare le carte richieste. Per la consigliera di FdI Lavinia Mennuni, oltre alle questioni dei paletti all'accesso, sarebbe da considerare "la responsabilità data al dirigente, che non può certo gestire la successiva utilizzazione dell'informazione da parte dei comitati su social network e blog".

"Non si può sbagliare su temi come questi che riguardano la trasparenza, tanto sbandierata dai 5 Stelle" commentano i consiglieri del Pd Valeria Baglio e Giovanni Zannola. "Il regolamento nella sua formula originaria ci preoccupa, perché impedisce di fatto ai consiglieri l'esercizio delle proprie funzioni. Abbiamo apprezzato l'impegno del consigliere Sturni in commissione, ad oggi però, non è ancora totalmente chiaro complessivamente il regolamento ed anche per questo è stata rinviata la discussione". 

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