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Unioni civili a Roma, arriva il registro anche per le coppie gay: ecco come funziona

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera che istituisce il registro per le coppie di fatto che verranno equiparate a quelle sposate. Per l'iscrizione sarà possibile anche organizzare una cerimonia

Roma ha detto sì all'istituzione di un registro sulle unioni civili. Grazie all'approvazione della delibera 96/2013 in Aula Giulio Cesare da oggi a Roma potranno essere inserite in un unico registro le unioni tra coppie di fatto, tra cui anche persone omosessuali, equiparate completamente alle famiglie tradizionali. Un registro unico per tutti i Municipi che renderà quindi omogenee le unioni registrate nelle singole circoscrizioni. Grazie a un emendamento approvato inoltre anche le trascrizioni di matrimoni tra omosessuali contratti all'estero avvenuto nei mesi scorsi verranno inserite nel registro.

CHI PUO' REGISTRARSI – Potranno iscriversi nel registro delle Unioni civili coppie formate da persone maggiorenni e conviventi di qualsiasi sesso, italiane o straniere, e che non siano legate tra loro da vincoli giuridici, che non facciano parte di un'altra unione civile e che non siano sposate. Vincolo quest'ultimo che per le unioni civili che cade al momento dell'annotazione della separazione, senza quindi dover aspettare il divorzio. 

I BENEFICI - I soggetti inseriti nel registro delle unioni civili potranno beneficiare delle agevolazioni e saranno soggetti alle medesime disposizioni previste dagli atti e dalle disposizioni di Roma Capitale, degli assessorati e degli uffici competenti per i soggetti coniugati.

LA CERIMONIA – L'atto di iscrizione potrà essere accompagnato da una cerimonia, nei locali comunali solitamente adibiti alla celebrazione dei matrimoni civili, che celebrerà il rilascio dell'attestato di unione civile.

LA COPPIA DI FATTO – Secondo quanto si legge nella delibera, un unione civile è “il rapporto di reciproca assistenza morale e materiale tra due persone maggiorenni, dello stesso sesso o di diverso sesso, che non siano legate tra loro da vincoli giuridici e che abbiano chiesto la registrazione anagrafica'', individuando il fine di ''superare situazioni di discriminazione e/o disagio e favorire l'integrazione'', principalmente a livello di casa, sanità e servizi sociali, diritti e pari opportunità, occupazione e produttività, cultura e sport.

LA MODIFICA ALLO STATUTO - Nella delibera è contenuta anche una modifica dello Statuto di Roma Capitale, che va a cambiare il concetto di 'tendenze sessuali', ritenuto offensivo dalla comunità lgbt, con quello di 'orientamento sessuale'. Insieme a un 'aggiornamento' dell'articolo 2 (Principi programmatici) del capo I (Principi generali), con l'inserimento di una disposizione che scrive espressamente il fatto che "Roma Capitale promuove e valorizza il ruolo della famiglia come formazione sociale nelle sue diverse espressioni, riconoscendo pari opportunità alle unioni di fatto, favorendone l'integrazione sociale e prevenendo forme di discriminazione e di disagio, con particolare riferimento all'infanzia, all'adolescenza e alle persone anziane".

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