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Rifiuti, la Regione risponde al Tar e blocca il commissariamento: autorizzato il conferimento in 2 discariche

Si tratta degli impianti di Civitavecchia (Fosso Crepacuore) e Colleferro (Collefagiolara). La decisione dell'iter giudiziario intentato da Rida Ambiente

La Regione Lazio interviene per sventare il commissariamento sul tema dei rifiuti. Lo fa con una determina  del direttore Politiche ambientali e gestione dei Rifiuti, Flaminia Tosini che indica due discariche per lo smaltimento dei Rifiuti speciali non pericolosi. Si tratta degli impianti di Civitavecchia (Fosso Crepacuore) e Colleferro (Collefagiolara). Una determina che risponde ad una sentenza del Tar emessa nell'ambito dell'iter giudiziario avviato da Rida Ambiente, azienda proprietaria di un Tmb ad Aprilia che contestava il fatto di non vedersi indicata dalla Regione una discarica nella quale potere conferire gli scarti del trattamento di quell'impianto.

I due impianti già individuati sono già esistenti e vengono indicati come si legge nella determinazione (riportata dall'Agenzia Dire), "nella fattispecie oggetto di ottemperanza ci si riferisce a 'smaltimento di Rifiuti del trattamento dei Rifiuti urbani in discariche attualmente esistenti e operanti in ambito regionale'", segno evidente che questa vicenda aveva poco o nulla a che fare, ad esempio, con la necessita' di individuare una discarica nel territorio dell'area metropolitana di Roma per gli scarti del trattamento dei Rifiuti della Capitale.

Le discariche attualmente autorizzate nel Lazio sono 5: in località Cerreto (comune di Roccasecca, provincia di Frosinone), Albano, Colleferro, Civitavecchia e Viterbo. Ma nella determina viene sottolineato che "la discarica situata nell'Ato di Frosinone è in via di esaurimento e a servizio dell'impianto pubblico della Saf; la discarica situata nell'Ato di Viterbo è a servizio dell'impianto Tmb di Viterbo che assicura il trattamento per i comuni della provincia di Viterbo, Rieti e dei comuni siti a nord della Provincia di Roma, è che comunque non appartiene ad Ato limitrofo a quello cui è collocata la soc. Rida Ambiente srl; la discarica di Colleferro, che è stata utilizzata dalla soc. Rida Ambiente fino al completamento delle volumetrie utilizzabili per la presenza di elettrodotti, al momento ha i conferimenti sospesi fino all'avvenuto spostamento degli elettrodotti che interessano il sito di discarica; la discarica di Albano ha volumetria disponibile per circa 250.000 metri cubi ma la società che gestisce tale impianto è oggetto di interdittiva antimafia; la discarica di Civitavecchia è stata oggetto di contenzioso definitivamente concluso di recente, non ha attualmente volumetria disponibile per esaurimento delle vasche realizzate ma e' stato avviato il completamento del bacino già autorizzato". 

Sulla base di questi dati, la Regione ha quindi individuato nella discarica Fosso Crepacuore 3 a Civitavecchia, "a far data dall'1 luglio 2018 per una capacità residua disponibile di circa 160.000 tonnellate nei lotti 2 e 3", e nella discarica di Collefagiolara "a far data presumibilmente dal prossimo novembre 2018 per circa 600.000 cm" gli impianti della rete integrata ed adeguata per lo smaltimento dei rifiuti del trattamento dei rifiuti urbani, ritenendo in questo modo di eseguire le due sentenze del Tar. Inoltre nella determina viene evidenziato che "è in corso il più ampio procedimento di rielaborazione del piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio", dato atto della "immediata possibilità di smaltimento fuori regione dei rifiuti speciali" e della "disponibilità della Regione Lazio a sottoscrivere accordi per lo smaltimento fuori regione dei rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani che non hanno cambiato la propria natura".

"A dire il vero – spiega a Frosinonetoday.it l'assessore all’ambiente del comune di Colleferro Giulio Calamita - sono 480 mila metri cubi quelli rimasti a disposizione per scaricare gli altri rifiuti. Questo dato emerge dalle recenti misurazioni fatte con il drone con sono precise al centimetro. Abbiamo fatto i rilievi e vedremo in divenire se utilizzarli tutti entro la fine del 2019, in quanto il 31 dicembre è la data ultima entro la quale si potranno continuare a buttare i rifiuti. Dal primo gennaio 2020 lo stop sarà definitivo. 600 mila metri cubi era la cifra di due anni fa ad oggi effettivi sono 485 mila. Saranno solo rifiuti trattati ed stabilizzati che vengono dagli impianti di trattamento con l’ossigeno che li rende resi inermi e con una componente organica bassissima. Nei prossimi giorni, comunque, faremo un incontro pubblico con la cittadinanza e le associazioni del territorio per spiegare a che punto sta la situazione della discarica e del nuovo gestore dei rifiuti che si chiamerà Minerva".

Tuttavia, la querelle tra Rida e Regione potrebbe non terminare qui sia perchè nella determina la Regione ha deciso di "rinviare la determinazione della tariffa di accesso (alle discariche, ndr), nel rispetto dell'applicazione del decreto commissariale 15/2005 smi, a successivo provvedimento da adottare in data antecedente all'inizio dei conferimenti" sia perche' l'autorizzazione della discarica di Civitavecchia sembrerebbe porre un limite del 10% ai conferimenti di rifiuti provenienti da altri Ato. 

In questo caso, quindi, il problema di Rida Ambiente non verrebbe risolto e non si potrebbe quindi escludere un nuovo ricorso al Tar. "Il provvedimento è stato trasmesso ieri a tutti i soggetti interessati- ha spiegato il direttore Tosini in occasione di un evento sui rifiuti di Roma e Lazio- ma è una soluzione a breve termine che consentira' di arrivare alla gestione dei rifiuti prodotti in questo periodo negli impianti esistenti".  

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