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Privatizzazione Atac, ultimi giorni per il referendum dei Radicali: “Siamo a 20mila firme”

I Radicali mobilitano volontari da tutta Italia per la raccolta firme sul referendum. Arriva intanto il sostegno di Giachetti a cui il M5s non risparmia una bacchettata. Assessora Meleo: “La liberalizzazione porterebbe alla morte di Atac”

Mancano 20 giorni alla fine della campagna referendaria "Mobilitiamo Roma". E non sono molte le firme che occorrono, ai radicali, per portare i romani a decidere sul futuro di Atac. Perchè i cittadini possano dire la loro, esprimendosi sull'eventuale privatizzazione dell'azienda, è però necessario un ultimo sforzo. Per questo i radicali hanno chiamato a raccolta i volontari da tutto lo stivale. Tra i primi ad aderire c'è stata Emma Bonino che, nella giornata di domenica, ha partecipato al banchetto di Largo Torre Argentina.

Le firme mancanti

"I cittadini hanno capito il valore di questo referendum, ormai sono loro che vengono a cercare i nostri gazebo - fanno sapere Riccardo il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi e di Radicali Roma Alessandro Capriccioli. "Siamo quasi a 20mila firme. A questo punto possiamo dire che il traguardo delle 29mila è davvero possibile. Tutti insieme, con chi vorrà, possiamo conquistare un'occasione di partecipazione popolare e di cambiamento per la Capitale a partire da un settore, come quello della mobilità, determinante per la qualità della vita dei cittadini. Il tempo è poco - concludono i due segretari -  serve davvero l'impegno di tutti. 

Il tema del referendum e le adesioni

Alla campagna stanno cominciando a contribuire, in maniera spontanea, anche altre realtà politiche. E’ il caso del consigliere capitolino Alessandro Onorato (lista Marchini) ma anche del vicepresidente della Camera Roberto Giachetti (PD). “Stiamo dando una mano ai Radicali che hanno promosso un referendum consultivo per far decidere ai romani se portare alla liberalizzazione il servizio dei trasporti pubblici – spiega l’ex candidato sindaco del PD, un passato da attivista Radicale  -  Riteniamo che sia un'iniziativa importante e che sia fondamentale che i cittadini possano pronunciarsi su questo tema".

Banchetto Radicali: "Se non firmi t'attacchi"

La condanna a morte di Atac

L’appoggio del PD alla campagna, non è stato accolto favorevolmente dal Movimento Cinque Stelle. “Stupisce che Roberto Giachetti abbia cambiato idea in maniera così radicale sul futuro di Atac. In campagna elettorale aveva preso una posizione molto netta, sostenendo di volere un'azienda 'pubblica, sana e forte' e invece oggi appoggia il referendum dei Radicali e si trova in piazza a raccogliere firme a favore della liberalizzazione del servizio che significherebbe la morte di Atac”. Non usa tanti giri di parole l'assessora capitolina ai Trasporti Linda Meleo. La posizione del Movimento Cinque Stelle è chiara. "Noi siamo coerenti e continuiamo il nostro percorso a favore del risanamento di Atac, perche' crediamo che il servizio debba rimanere in mano ai cittadini, ai romani".

No alla svendita

L'assessora rivendica il percorso svolto dalla maggioranza capitolina. "Sin dai primi giorni siamo al lavoro per risanare l'azienda e abbiamo iniziato un difficile percorso proprio per non incappare in dannose scorciatoie di cui oggi paghiamo le conseguenze, come le facili iniezioni di liquidità o le facili ripatrimonializzazioni. E' troppo facile semplice risolvere i problemi del trasporto pubblico locale semplicemente lavandosene le mani - sottolinea Meleo- Giachetti sa benissimo che oggi mettere a gara il Tpl significa svenderlo a un privato e sappiamo quali sono i pericoli sotto il profilo della qualità del servizio dell'omogeneità sul territorio. Giachetti non ha un'idea precisa su quello che deve essere il trasporto pubblico a Roma, così come il suo partito non ha mai avuto un'idea di quello che è la mobilità nella Capitale, questo ce l'hanno dimostrato negli ultimi anni”. La raccolta firme ad ogni modo prosegue. Se andrà a buon fine, i romani avranno la possibilità di scegliere se continuare sulla strada intrapresa o, viceversa, se è meglio seguire il percorso indicato dai Radicali.

Cosa propongono i Radicali

Il quesito referendario sui quali i romani saranno chiamati a pronunciarsi è il seguente: "Volete voi che, a decorrere dal 3 dicembre 2019, Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e su rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, prevedendo clausole sociali per la salvaguardia e la ri- collocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?". Sulla base di questo quesito, i Radicali hanno già raccolto e depositato le prime mille firme che servono a far partire la campagna referendaria. Ne occorre poi autenticarne altre 29mila. Per farlo si hanno tre mesi di tempo. Se l'operazione va in porto, il Sindaco è tenuto a convocare un referendum consultivo che verosimilmente si andrebbe a svolgere tra la primavera e l'inizio della prossima estate.


 

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