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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Sul finto porta a porta lo sfogo dell'ex consigliere Ama: "Proposi di togliere lotto a Multiservizi"

Che sul servizio ci fossero problemi gravi, e passaggi mancati nei giri di raccolta, era noto. L'ex membro del Cda Massimo Ranieri: "Abbiamo trovato una situazione fuori controllo"

"Se i direttori di esecuzione dei contratti avessero fatto il loro lavoro, non ci sarebbero volute Le Iene". Si sfoga l'ex consigliere Ama Massimo Ranieri. In tre mesi di mandato a capo della municipalizzata, con Luisa Melara presidente e Paolo Longoni amministratore delegato, lo aveva fatto presente tante di quelle volte che non le ricorda tutte: l'appalto per la raccolta rifiuti delle utenze non domestiche (Und, in gergo tecnico) non ha mai funzionato.

Avviato nel 2018 dagli allora vertici del presidente Lorenzo Bagnacani, chi è arrivato dopo non ha potuto che constatarne il flop totale. Subito ha sostituito il Rup (Responsabile unico del procedimento): da Franco Grilli le competenze passarano a Marcello Bronzetti. Ma non bastò il tempo per imprimere nuovi imput concreti a un bando che sarebbe stato da rifare da capo. I vertici, lo sappiamo, hanno dato le loro dimissioni a settembre, in aperto scontro con il Campidoglio, sul bilancio 2017 ma non solo. "Da parte del Comune è mancato qualunque tipo di collaborazione", è stato il j'accuse dei vecchi vertici.  

Ora, in merito al servizio di raccolta dei negozi, la Procura ha aperto un'inchiesta su un presunto giro di "furbetti" delle ditte appaltatrici, private, nella fattispecie della Roma Multiservizi, che secondo quanto emerso dalla video inchiesta de Le Iene avrebbero truffato il Comune, passando il badge sui codici a barre presenti fuori dai negozi, di notte, senza però raccogliere la spazzatura. Al netto di quanto i giudici accerteranno e di quanto sia stato diffuso il sistema, che il modello scelto e voluto dalla sindaca Raggi per il porta a porta applicato agli esercizi commerciali, alle scuole, ai grandi uffici, non sia mai decollato lo sapevano tutti. Eppure nessuno è stato in grado di modificarlo in corsa. 

Dott. Ranieri, è stato in Ama fino a due settimane fa, per tre mesi. Un tempo limitato, è vero, ma possibile che nessuno si sia accorto di quanto è stato documentato nella video inchiesta delle Iene? 

E' compito dei Direttori di esecuzione del contratto, i cosiddetti Dec, richiedere i formulari dove sono segnate le quantità di rifiuti scaricati negli impianti dalle ditte. Dati che andrebbero incrociati con quelli dei passaggi di badge. 

E non veniva fatto?

Quando ci siamo insediati abbiamo trovato una situazione completamente fuori controllo. I Dec non facevano il loro lavoro, no. Dopo 10 giorni dal nostro ingresso in Ama, abbiamo convocato subito le ditte private, abbiamo destituito il Rup (Responsabile Unico del Servizio, allora Fabrizio Grilli subito sostituito con Marcello Bronzetti, ndr). Abbiamo anche proposto di togliere parte del lotto 1 alla Multiservizi, perché era chiaro che non raccogliesse a dovere. Eravamo inondati da segnalazioni da parte dei commercianti. 

C'erano le segnalazioni e le evidenze della mancata raccolta, ma risultavano i passaggi degli operatori. Un controllo dei dati dovrebbe essere banale... 

Sì, chi doveva farlo però non lo faceva. 

Disservizi alla mano, denunciati innumerevoli volte da più parti, come lei stesso ci conferma, non si poteva procedere con una rescissione del contratto o con sanzioni?

Rescindere un contratto è una procedura complessa, e le ricordo che ci siamo ritrovati due settimane dopo il nostro insediamento con montagne di rifiuti in mezzo alla strada. Personalmente proposi di dare ad Ama parte dei lotti per sopperire alle mancanze, ma di addebitare i costi ai prestatori. Non c'era soluzione alternativa perché fino ad agosto siamo rimasti in emergenza. Mi ricordo che venni chiamato dalla Farnesina, dove lavorano circa 3mila persone, nessuno passava a ritirare la spazzatura da tre settimane. L'interrato era pieno di sacchetti. Siamo dovuti intervenire noi, ovviamente con conseguenze sulla raccolta ordinaria. 

Già, l'ultimo atto da consigliere in via Calderon de La Barca, Ranieri lo dedicò proprio al porta a porta delle utenze non domestiche ora finito nel mirino della Procura della Repubblica. Un Ordine di servizio che chiedeva di applicare quanto previsto nel Capitolato Speciale dell'appalto in questione: "Si dispone alle strutture operative di Ama di attuare gli interventi di recupero di servizi di accolta presso utenze non domestiche - si legge nella nota - limitatamente alle richieste formalizzate con apposito modello dagli uffici delle Direzioni Esecuzione Contratto, avendo cura di rendicontare sul medesimo modello, per ciascun intervento di recupero effettuato, le risorse impiegate e il tempo. I servizi eseguiti d'ufficio saranno contabilizzati a cura delle Direzioni Esecuzione Contratto al costo indicato sul Tariffario generale Ama Spa, e addebitati in danno agli appaltatori, unitamente all'avvio delle procedure di intestazione delle relativa penale". 

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