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Politica San Lorenzo / Via Cupa

Raggi su via Cupa: "I rifugiati verranno ricollocati a breve. Ma il Governo collabori"

La sindaca ha partecipato al tavolo con il Prefetto insieme all'assessora al Sociale, Laura Baldassarre. "Risolvere emergenza, poi però dobbiamo cambiare il modello di accoglienza"

Entro la prossima settimana il problema dovrebbe essere risolto. Virginia Raggi, nel primo giorno da sindaca sul campo, prende in mano la prima emergenza: i rifugiati transitanti che dormono a terra da settimane in via Cupa. Vari appelli erano arrivati nei giorni scorsi, alla prima cittadina e all'assessore al Sociale, Laura Baldassarre da parte dei volontari dell'ex Baobab e delle associazioni umanitarie, da Medu a Unicef, pronte a dare il loro sostegno. Oggi il tavolo con il Prefetto per trovare la quadra. "La riunione è andata molto bene - ha commentato Baldassarre - c'è un clima di grande collaborazione tra le istituzioni. Abbiamo già fissato i prossimi incontri per risolvere la questione". Nessun dettaglio, per il momento.  

"Se c'è la possibilità che vengano trasferiti fuori Roma? Capiremo con il prefetto dove andranno - spiega Raggi - la deadline dovrebbe essere fissata alla prossima settimana". Una cosa pare certa: "Sembra che tutte le strutture siano esaurite". Un'altra lo è altrettanto: "Non si può continuare a ragionare in termini emergenziali, nel medio e lungo periodo la logica dell'emergenza non può più essere tollerata perchè non finirà mai". Così come, spiega Baldassarre, "le risposte non possono essere lasciate alla sola amministrazione comunale". Raggi è stata chiara: "Chiederò al Governo un impegno per la ricollocazione di queste persone". 

Pochissimi gli accenni ai volontari, sgomberati dall'ex Baobab a dicembre dal commissario Tronca, che da settimane stanno gestendo da soli l'accoglienza, grazie alla solidarietà di privati cittadini. "Dobbiamo ritornare all'interno di un percorso di legalità" dichiara Raggi. Parole che sembrano escludere occupazioni o interventi dal basso che non rientrino in percorsi istituzionali. Detto ciò, "queste persone in strada non possono stare, ci sono anche donne e bambini". Senza contare "i problemi di ordine pubblico, i residenti sono inferociti". Riassumendo: si risolve l'emergenza di via Cupa, ma subito "dobbiamo cambiare il modello, individuare un percorso diverso che eviti l'emergenza e rispetti i diritti di tutti". 

Rifugiati in via Cupa - Foto Romatoday


 

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