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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Raggi e gli audio nell'inchiesta Ama: così la sindaca ha chiesto di cambiare il bilancio. La Lega: "Deve dimettersi"

L'inchiesta dell'Espresso svela i contenuti audio depositati in Procura dall'ex ad di Ama Lorenzo Bagnacani: "I romani si affacciano e vedono la merda"

Ci sono i commenti a una città "fuori controllo". Non quella raccontata a favor di telecamera: "I romani si affacciano e vedono la merda". E a Lorenzo Bagnacani, ex ad di Ama, sui conti aziendali: "Devi fare quello che ti diciamo, anche se ti dicono che la luna è piatta". Sono parole pronunciate dalla sindaca Virginia Raggi, che fanno scoppiare, sul Campidoglio, l'ennesima bufera. Svelate dall'Espresso in un'inchiesta di Emiliano Fittipaldi, che ha pubblicato i contenuti di alcune registrazioni consegnate da Bagnacani in Procura, rientrano nell'ambito dell'inchiesta già in corso su presunte pressioni per l'approvazione, in rosso, del bilancio Ama (QUI LA STORIA). 

"Devi modificare il bilancio"

La Raggi, scrive Bagnacani ai pm, avrebbe esercitato "pressioni" indebite su di lui e sull'intero cda dell'azienda, "finalizzate a determinare la chiusura del bilancio dell'Ama in passivo, mediante lo storno dei crediti per i servizi cimiteriali". La famosa partita dei 18 milioni di euro alla base della cacciata del Cda e dell'addio dell'ex assessore all'Ambiente Pinuccia Montanari. "Lorenzo, devi modificare il bilancio come chiede il socio… se il socio ti chiede di fare una modifica la devi fare!" dice la sindaca con tono perentorio che sembra non ammettere confronto, piegata agli input degli uomini della sua struttura tecnica, i fedelissimi Franco Giampaoletti, direttore generale del Campidoglio (indagato nella stessa inchiesta) uomo vicino a Luca Lanzalone, e il super assessore al Bilancio e alle Partecipate Gianni Lemmetti. E ancora: "Se tu lo devi cambiare comunque, lo devi cambiare. Punto. Anche se ti dicono che la luna è piatta". Fin qui niente di nuovo a onor del vero, se non i toni assertivi comunque legati al contesto confidenziale in cui le frasi vengono pronunciate. Il Campidoglio ha sempre detto che approvare il bilancio in rosso voleva dire semplicemente seguire le regole. 

Gli audio sul bilancio

"Roma fuori controllo"

Quel che emerge di nuovo invece, è una versione sconosciuta della sindaca, che parla di una città allo sfacelo. Altro che dichiarazioni ottimiste sui social. Con voce evidentemente spazientita, Raggi dice che Roma "è praticamente fuori controllo", che "i sindacati fanno quel cazzo che vogliono", che la Tari, la tassa sui rifiuti, non può essere aumentata perché "i romani oggi si affacciano e vedono la merda. In alcune zone purtroppo è così, in altre zone è pulito e tenete bene...in altre zone...cioè non c'è modo, non c'è modo. Allora...quando ai romani gli dico sì la città è sporca però vi aumento la Tari, ma io scateno, cioè mettono la città a ferro e fuoco altro che gilet gialli". Parole che colpiscono, perché sembrano certificare, per bocca della stessa sindaca, immobilismo e incapacità amministrativa.

Gli audio su Roma: la "merda" che vedono i romani e "la città fuori controllo"

Raggi replica su facebook. Salvini: "Non è in grado di fare il sindaco"

La sindaca Virginia Raggi affida a facebook la sua reazione: "Parlano di audio rubati in cui dico quello che direbbe qualsiasi altro cittadino di Roma: me la prendo duramente con l’ex amministratore delegato dell’Ama perché ci sono i rifiuti in strada e non lo posso accettare. Uso parolacce ma non me ne vergogno perché sono incazzata quando vedo chi pensa a prendere i premi aziendali piuttosto che a pulire la città. Perché questo è quello che si ascolta in quegli audio. Nessuna pressione ma solo tanta rabbia per chi non ha fatto bene il lavoro per il quale era pagato. Si pretendeva che approvassi un bilancio con il quale i dirigenti di Ama avrebbero avuto centinaia migliaia di euro in più".

E ancora: "I vertici del Campidoglio - il ragioniere generale, segretario generale, il direttore generale, l’assessore al bilancio, i dipartimenti competenti – hanno bocciato la proposta dell’ex ad Bagnacani. Ed io e la mia Giunta abbiamo votato contro come avrebbe fatto qualsiasi romano. Addirittura si ipotizzava che aumentassi ancora la tassa dei rifiuti, mentre in azienda sarebbero continuati ad arrivare i premi a pioggia. Mi sono ribellata e non me ne pento. Continuano a gettare fango su di me ma io ho le spalle grosse e continuerò a difendere la mia città e i miei concittadini".

E immancabile è arrivato il commento di Matteo Salvini: "Virginia Raggi "non è più adeguata a fare il sindaco di Roma non per eventuali illegalità. Però se il sindaco della città più importante d'Italia dice 'i romani vedono la merda' e 'la città è fuori controllo' è un giudizio politico il mio, non sei in grado di fare il sindaco". 

La replica del Campidoglio


Il Campidoglio in una nota ripete la stessa strategia difensiva degli scorsi mesi: "Il bilancio di Ama proposto dall'ex ad Lorenzo Bagnacani non poteva essere approvato dal socio Roma Capitale e, quindi, dalla Giunta. Il ragioniere generale, il direttore generale, il segretario generale, l'assessore al Bilancio e tutti i dipartimenti competenti hanno certificato l'assoluta mancanza di possibilità di riconoscere il credito inserito nel progetto di bilancio caldeggiato dall'ex Ad. Non c'e' stata quindi alcuna pressione ma la semplice applicazione delle norme".

"Inoltre - si legge ancora - si sottolinea che più volte nel corso dello scorso anno Roma Capitale ha sollecitato la revisione del progetto di bilancio e delle voci segnalate dagli organi preposti e dal collegio dei revisori dei conti della stessa Ama. L'approvazione di quel bilancio non avrebbe rispettato la legge e avrebbe condotto al pagamento di premi per lo stesso ad, i dirigenti e i dipendenti".

A margine dei lavori dell'Assemblea capitolina l'assessore al Bilancio di Roma Capitale, Gianni Lemmetti, ha poi commentato: "L'ex ad di Ama, Lorenzo Bagnacani, "si qualifica da sè. L'integrità di una persona si vede dal fatto che va in giro con il registratore. Noi non siamo abituati così".

La Lega: "Raggi si dimetta"

Dichiarazioni pesanti, comunque, quelle della sindaca, che fanno subito montare la polemica a palazzo Chigi, dove il clima - dalla Lega contro Roma - è già agitato. "Se il contenuto delle intercettazioni del sindaco Raggi corrispondesse al vero sarebbe la confessione di un grave reato e la chiara ammissione di una palese incapacita' a governare. Per coerenza con le regole del Movimento ci aspettiamo le sue immediate dimissioni". Lo dice il ministro degli affari regionali, in quota Lega, Erika Stefani.

"Abbiamo appreso con sconcerto le ultime cronache relative all'amministrazione comunale di Roma e alla gestione di Ama. Notizie inquietanti che non possono lasciarci indifferenti: se quanto riportato dalle intercettazioni corrispondesse a verità, si tratterebbe di un fatto di gravità inaudita. Per rispetto delle regole interne del Movimento cui appartiene, sarebbe opportuno per il sindaco Raggi farsi da parte e presentare subito le dimissioni". Lo dichiarano Massimiliano Romeo, capogruppo Lega al Senato, e Riccardo Molinari, capogruppo Lega alla Camera.

"Se le anticipazioni giornalistiche che stanno trapelando in queste ore fossero confermate, ci aspettiamo un gesto finalmente concreto da parte del sindaco Raggi, come chiederebbe il Movimento Cinque Stelle a chiunque si trovasse nelle sue condizioni". Così il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. "Invece di sguinzagliare i suoi consiglieri comunali contro il sottoscritto in maniera scomposta e a tratti ridicola, 'non starei facendo niente da 10 mesi', solo di ieri l'approvazione alla Camera del Dl Emergenze Agricoltura, cominci a spiegarci che cosa sta facendo lei e l'amministrazione capitolina da tre anni, a parte lamentarsi, trascurare la Capitale d'Italia mai così degradata, mortificare i cittadini", aggiunge Centinaio. "O forse sono tutti un po' distratti, il sindaco in primis, da quello che accade in queste ore a Piazzale Clodio", conclude Centinaio.

E ancora la consigliera regionale della Lega Laura Corrotti: "Se le anticipazioni giornalistiche fossero confermate, credo sia doveroso un gesto di responsabilità da parte del sindaco Raggi nei confronti dei romani che invece meritano un primo cittadino capace e all’altezza della loro fiducia". Sulla stella linea il collega Daniele Giannini: "Se prima avevamo dei dubbi sul fatto che la Raggi fosse l'unico cittadino a Roma che non era a conoscenza dello stato di degrado e incuria nella quale versava la città, oggi, attraverso l’esclusiva audio tra la sindaca Raggi e l’Ad di Ama Bagnacani pubblicato dal settimanale L’Espresso, non li abbiamo più. La Raggi - conclude Giannini - stia tranquilla: prima dell’arrivo dei temuti gilet gialli, sarà la Lega a restituire ai romani più decoro e più sicurezza. Il suo audio è imbarazzante e riduce anche l'intero Campidoglio in pattumiera. Le sue dimissioni, a questo punto, rappresentano un atto dovuto".

"Se saranno confermate le forzature sull’approvazione del Bilancio di AMA saremo di fronte ad un atto gravissimo, coronato dalle ammissioni dello stesso Sindaco inerenti la situazione disastrosa in cui versa la Capitale" commenta anche il capogruppo della Lega in Campidoglio Maurizio Politi. "Ancora una volta la Raggi cerca di scaricare su terzi le responsabilità della sua mala gestione con forzature inaccettabili da un punto di vista legale. Siamo senza guida, il Sindaco prenda atto del fallimento gestionale e rassegni immediatamente le dimissioni per il bene della Città". 

Il Pd: "Raggi si dimetta"

Dura presa di posizione anche del Pd Roma. A parlare è il segretario Andrea Casu: "Alla luce delle ultime devastanti rivelazioni le dimissioni di Virginia Raggi non sono più atto politico ma azione indispensabile per Roma e per i suoi cittadini. Arrivare a fare pressioni così pesanti, descrivere la città in questo modo è uno schiaffo in faccia a tutti i romani che invece ogni giorno fanno il proprio dovere per la città. Virginia Raggi si è sfiduciata da sola".
Il gruppo Pd in Campidoglio: "Di fronte alle gravi rivelazioni fornite quest'oggi dal settimanale l'Espresso, non possiamo non manifestare, come già fatto in altre occasioni, il nostro grandissimo imbarazzo per una prima cittadina che parla della citta' che lei amministra da tre anni come impresentabile e fuori controllo. Ci risulta difficile pensare che gli audio pubblicati quest'oggi possano essere smentiti. Per quanto ci riguarda, ricorreremo con una denuncia alla Procura della Repubblica. La Sindaca Virginia Raggi deve fare immediatamente un passo indietro. Ne va del prestigio e dell'immagine di Roma, messi ormai da tempo a dura prova".

Anche Roberto Morassut, parlamentare e membro della Direzione Nazionale del Pd, commenta senza sconti: "Quanto emerge da alcuni audio pubblicati è gravissimo. Si tratta un comportamento inaccettabile per un sindaco ed in generale per un amministratore pubblico. Si sgretola ormai definitivamente il falso mito della trasparenza del Movimento 5 Stelle che con tanta retorica Virginia Raggi aveva usato tre anni fa in campagna elettorale. La città non puo' più restare in questa drammatica condizione. Virginia Raggi lasci la sua carica e consenta ai romani di continuare a respirare un'aria pulita". 
 

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