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Giunta Raggi, giornata decisiva: vertice con il mini direttorio per gli ultimi nomi

Nel pomeriggio l'incontro con Taverna, Lombardi, Perilli e Castaldo. Daniele Frongia dovrebbe passare a fare il vicesindaco. Due le caselle da riempire quelle di trasporti e commercio

Giornata decisiva per la formazione della giunta Raggi che verrà presentata ai romani giovedì 7 luglio. E' infatti previsto per oggi l'incontro tra la sindaca e il mini direttorio pentestallato, composto dal consigliere regionale Gianluca Perilli, l'europarlamentare Fabio Massimo Castaldo e le due parlamentari, Roberta Lombardi e Paola Taverna. Un incontro che dovrebbe sancire una tregua alle faide interne al Movimento per provare a chiudere il complicato cerchio sui nomi che andranno a formare la squadra della Raggi. 

Una sindaca ridimensionata dopo la telefonata di Grillo e la richiesta di revoca di Raffaele Marra. Una rimozione, con destinazione ad altro incarico, che dovrebbe arrivare in settimana, sancendo la vittoria della Lombardi e della Taverna, uscite allo scoperto sulla nomina dell'ex dirigente di Alemanno. Ma a traslocare dovrebbe essere anche Daniele Frongia, il fedelissimo braccio destro della Raggi. L'ex consigliere comunale dovrebbe lasciare il ruolo di capo di gabinetto, per diventare vicesindaco. C'è l'assenso del minidirettorio. A Frongia dovrebbero andare anche le deleghe al Patrimonio e forse alle Partecipate, rendendo definitivo l'assessorato a tempo promesso dalla Raggi e per il quale a lungo è stato in lizza Blandini. 

Il quadro, raccontato così, parrebbe di semplice risoluzione e la riunione odierna di routine. In realtà la Raggi viene descritta come irritata e fortemente turbata dagli ultimi tre giorni di polemiche. Non ha ben digerito la telefonata del comico genovese e neanche la cena con il candidato Premier in pectore, Luigi Di Maio, sarebbe riuscita del tutto a calmarla. Si aspettava una maggiore libertà nella scelta della squadra, una maggiore protezione e invece è bastata la prima nomina per metterla in discussione. Ad ordire contro di lei, nella sua visione, sono le due parlamentari romane, Roberta Lombardi e Paola Taverna, le prime ad uscire allo scoperto con le critiche a Marra e a puntare il dito contro il suo fedelissimo, Daniele Frongia, descritto come l'anello forte del raggio magico, quello da affossare subito per rendere più controllabile la sindaca. Mossa finale il veto posto ad Augusto Rubei come portavoce. Il suo posto dovrebbe andare ad un uomo vicino al gruppo di Rocco Casalino.

Nel direttorio le due sono affiancate da due loro uomini. Perilli infatti è definito un fedelissimo della Lombardi, mentre Castaldo è ex assistente parlamentare della Taverna, promosso poi in Europa. In questo quadro l'accerchiamento della Raggi appare completo e la sindaca sembra quasi costretta a cedere al mini commissariamento. Vittoria di Pirro è il posizionamento di Daniele Frongia come vice sindaco con deleghe pesanti. Un ruolo importante, ma comunque autonomo e che imporrebbe a Frongia una lontananza anche fisica dal primo cittadino. 

Un passaggio che apre la partita per il capo di Gabinetto, ruolo per il quale viene dato come probabile Marcello Minenna, ex dirigente Consob sul quale forte è il pressing di Di Maio. Per completare la giunta poi mancherebbero all'appello solo due nomi, quelli dei responsabili di trasporti e commercio, le partite forse più delicate per la Capitale. Per il primo ruolo appare definitivamente tramontata l'ipotesi Cristina Pronello. Si pensa ad un nome romano e quello di Enrico Stefano è in cima alla lista. Sarebbe soprattutto Paola Taverna a caldeggiarlo, appoggiata da Francesca Lombardi. Si prova a pescare tra le associazioni di categoria per il commercio. Al momento però, dopo quello di Alberta Parissi, non circolano molte ipotesi.  

I nomi certi restano quattro: Paolo Berdini all'Urbanistica, Andrea Lo Cicero alla Qualità della vita, Paola Muraro all'Ambiente e Luca Bergamo alla Cultura. Sicura viene data la nomina di Flavia Marzano all'innovazione; probabile anche il coinvolgimento in squadra di Daniela Morgante al Bilancio. Laura Baldassarre invece, data vicina a Luigi Di Maio, andrebbe ad occuparsi di Politiche sociali. 

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