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Almaviva, Raggi incontra i lavoratori: "Siamo con loro"

La Sindaca ha ricevuto una delegazione dei lavoratori Almaviva. Nel corso del pomeriggio decine di ex call center avevano inscenato anche un flash mob a piazza Navona per ribadire che servono "ammortizzatori sociali pluriennali"

La protesta dei lavoratori di Almaviva ha fatto breccia in Campidoglio. Nel pomeriggio, dopo la sortita a piazza Navona, una delegazione è stata infatti ricevuta in Comune. Ad attenderli, ha trovato la Sindaca Viriginia Raggi.

L'APERTURA - “Sono vicina alla loro preoccupazione. Non si può lasciare queste famiglie inascoltate – scrive la Sindaca sulla propria pagina facebook –  Il governo intervenga: per le banche sono stati investiti 20 miliardi; per il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento Cinque Stelle ne basterebbero 17. Inoltre il governo intervenga contro la delocalizzazione e si impegni a creare opportunità di lavoro.  Il Movimento Cinque Stelle lo sta facendo. Basti pensare alla proposta di legge sui Call center - ha ricordato Raggi, che ha poi aggiunto -  È impensabile abbandonare queste famiglie. Nessuno deve rimanere indietro. Siamo con loro”.

GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI - Nel tardo pomeriggio del 6 gennaio, i lavoratori Almaviva si sono fatti vedere anche a piazza Navona. Mescolati tra i turisti accorsi per il corteo dei Re Magi, hanno mostato cartelli per ribadire che ai loro danni sono state commesse "1666 ingiustizie".  "Vogliamo rivendicare ammortizzatori sociali” ha spiegato Walter Ambrosecchio, ex dipendente Amaviva Contact.  La situazione per 1666 impiegati è  grave . "Lavoratori con contratti part-time, come nel caso della maggior parte dei dipendenti di Almaviva, rischiano di ottenere una copertura minima di 12 mesi che si aggira attorno ai 450 euro al mese – ha ricordato il singor Ambrosecchio – Come accadde in altri casi simili, chiediamo che ci venga riconosciuta una copertura più seria come accadde in altre realtà lavorative. Ammortizzatori con durata pluriennale anche perché noi abbiamo versato contributi e ne abbiamo diritto". Perché però 'colpire' un'iniziativa organizzata dall'amministrazione comunale? 

LE POLITICHE DI OUTSOURCING - Il flash mob non è stato però organizzato a pazza Navona solo per garantirsi una maggiore visibilità. La scelta della sede, in cui era in corso un'iniziativa voluta dal Campidoglio, è stata una sorta di monito rivolto alle amministrazioni che, con le loro “politiche di outsourcing  hanno sempre privilegiato politiche di risparmio aprendo, di fatto, una crisi occupazionale sul territorio romano”. Il riferimento è al servizio ReCup della Regione Lazio, ma anche a quello dello 060606 del Comune di Roma “che sottrasse una commessa proprio ad Almaviva".  Pertanto la protesta di piazza Navona  "è indirizzata anche a rivendicare politiche per incentivare la nostra ricollocazione. E non ci servono corsi di formazione che poi ci costringono ad offrici a un mondo del lavoro 'al massimo ribasso' - ha sottolineato Ambrosecchio - Piuttosto bisognerebbe provare a invertire la rotta reinternalizzando questi servizi, garantendo determinate condizioni di lavoro". Il messaggio è chiaro. Ed è rivolto anche all'amministrazione capitolina.

GUARDA IL VIDEO DEL FLASH MOB

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