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Raggi fa la lista della spesa: da Atac ai decreti per Roma ecco i dossier sul tavolo del nuovo governo

Tra i ministri anche i due ex tutor della sindaca, Alfonso Bonafede neo ministro della Giustizia e Riccardo Fraccaro neo-ministro per i Rapporti con il Parlamento

Da Atac ai poteri speciali a Roma Capitale, Raggi prepara la "lista della spesa" per palazzo Chigi. Il sogno a Cinque Stelle si è avverato, il governo adesso è "amico" e la sindaca grillina può cominciare a tessera la tela. Le richieste da avanzare al nuovo esecutivo giallo verde, che (dove possibile) cercherà di accontentare la prima amministrazione locale M5s del Paese, interessano questioni chiavi per la Città eterna e la sua amministrazione. 

Primo dossier caldo sul tavolo: il concordato preventivo e il risanamento dell'azienda capitolina dei trasporti su cui pesa un debito da 1,4 miliardi di euro. Il 30 maggio è stato presentato al Tribunale fallimentare il fascicolo da mille pagine con dentro tutte le misure economico-finanziarie che almeno sulla carta dovranno scongiurare il default. Entro giugno arriverà il parere della Procura di Roma. E il ruolo del Ministero guidato dal capogruppo alla Camera Danilo Toninelli potrebbe rivelarsi determinante, specie se fosse necessario rassicurare il Tribunale su un possibile rifinanziamento dei conti aziendali. O se l'iter non andasse a buon fine e servisse un iniezione di liquidità per un salvataggio in extremis.

Poi ci sono i decreti attuativi della riforma per Roma Capitale, quella varata nel 2010 ma ancora da rendere esecutiva. Lo sblocco dei decreti è sempre stata una richiesta trasversale ai colori politici dei sindaci in carica, perché si tradurrebbe in un decentramento amministrativo reale e in una più ampia autonomia di bilancio. Una grande conquista per l'amministrazione della Capitale. E stavolta la strada, almeno sulla carta, sembra spianata o quasi. D'altronde si parla di sblocco dei decreti anche nel contratto del "governo del cambiamento" Lega-M5s. Una mossa che consentirebbe a Raggi di gestire direttamente una serie di importanti partite che ad oggi necessitano dell'ok dei vari ministeri o della Regione a guida dem. Dai rifiuti all'urbanistica alla manutenzione delle strade.  

Centrale sarà il Ministero dello Sviluppo Economico guidato dal vicepremier Luigi Di Maio. E' il Mise a sedersi al Tavolo per Roma, quello finito male tra i botta e risposta avvelenati con l'ex titolare Carlo Calenda. Ora però il vento è cambiato. E alla guida dell'Esecutivo ci sono anche i due ex tutor della sindaca: il neo-ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, e il neo-ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. I due hanno seguito da vicino per mesi gli affari di Roma. E ben conoscono le questioni più critiche sul piatto. Un'ulteriore àncora di salvezza per la prima cittadina. 
 

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