Raggi, firme dal futuro: Onorato e Le Iene aprono un nuovo caso
Il consigliere capitolino, dopo un accesso agli atti, denuncia sospette irregolarità nella raccolta delle firme necessarie a sostenere la candidatura della sindaca Cinque Stelle alle elezioni
"C’è un falso nella candidatura del sindaco Raggi?". E' il titolo del servizio andato in onda a Le Iene. Dopo Palermo e Bologna, un altro caso di sospette irregolarità nella raccolta delle sottoscrizioni. Parliamo delle firme necessarie a sostenere la propria candidatura alle elezioni e, nell'episodio specifico, sarebbe evidente una discrepanza temporale. A sollevare il caso è Alessandro Onorato, consigliere capitolino per la Lista Marchini.
"Chi ha presentato la candidatura a sindaco di Roma di Virginia Raggi e del M5s e le firme dei cittadini utili a presentare questa candidatura è un chiaroveggente" commenta il consigliere alle telecamere de Le Iene. L’atto principale, modulo con cui si presentano le firme dei cittadini, è datato 20 aprile 2016 e indica 1352 firme raccolte attraverso 90 atti separati. Ma il "firma Day", giorno designato per raccogliere le suddette firme, era fissato il 23 aprile, tre giorni dopo. "O sono veggenti o c’è un falso".
Risultano poi, svela ancora Onorato, per il 23 aprile dieci certificatori per venti banchetti di raccolta in tutta Roma. Ma possono dieci cancellieri coprire venti banchetti sparsi in venti zone di Roma? La iena Filippo Roma interroga prima i delegati di lista, avvocati Alessandro Canali e Paolo Morricone, sottoscrittori della lista di presentazione delle candidature. I due sostengono che è tutto lecito, che è prassi lasciare delle parti in bianco sul documento di presentazione, e che "lo fanno tutti i partiti". Quale legge lo stabilisce? "I principi del diritto amministrativo".
Raggiunta in settimana bianca sull'alpe di Siusi, anche la sindaca Raggi viene incalzata sulle piste appena scesa dagli impianti, ma svicola abilmente le domande: "Chiedete al delegato di lista". Già fatto, "si giustifica con una legge che a noi non risulta". A smentirne l'esistenza lo stesso ufficio dei Servizi Elettorali del Ministero dell’Interno.