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Roma capitale della democrazia diretta: ecco la delibera che apre al governo dei cittadini

Petizioni online, referendum senza quorum, bilancio partecipativo queste le proposte del Movimento 5 stelle che si pone l'obiettivo di garantire partecipazione e trasparenza

Gianroberto Casaleggio lo aveva preconizzato, l'amministrazione di Virginia Raggi lo mette in campo a Roma con una delibera che se approvata, modificherà lo Statuto di Roma Capitale: una rivoluzione a tutti gli effetti nel segno della democrazia diretta. 

Petizioni online, referendum senza quorum, bilancio partecipativo queste le proposte del Movimento 5 stelle che si pone l'obiettivo di garantire partecipazione e trasparenza. Con le consultazioni online "vogliamo avviare il modello della piattaforma Rousseau anche sul sito di Roma Capitale - spiegano i 5 stelle - questo consentirà all'amministrazione di comprendere le esigenze della città e dei cittadini".

Il primo atto è l'introduzione di strumenti di democrazia diretta nello statuto di Roma Capitale: in primis le Petizioni popolari elettroniche: "Un diritto già previsto nell'ordinamento italiano e garantito anche dalla Costituzione - spiegano i pentastellati - ma non è stato mai applicato. Ci siamo ispirati al modello della Camera dei Comuni inglese, i cittadini potranno presentare le petizioni popolari direttamente in assemblea capitolina". 

Secondo punto il referendum senza quorum e il referendum propositivo con la sperimentazione del voto elettronico, come avviene negli Usa. Infine lo strumento del bilancio partecipativo, già usato in molti Comuni d'Italia, "darà la possibilità ai cittadini di responsabilizzarsi" spiegano presentando il provvedimento nella sala del Carroccio di Palazzo Senatorio il deputato M5S, Riccardo Fraccaro, l'assessore capitolino a Roma Semplice, Flavia Marzano, e il primo firmatario Angelo Sturni, consigliere comunale e presidente della commissione Roma Capitale e Riforme istituzionali. Alla conferenza stampa ha assistito brevemente anche la sindaca Virginia Raggi.

"Questi strumenti - ha sottolineato il deputato Fraccaro - hanno effetti immediati: il primo è che la democrazia diretta non garantisce decisioni giuste come non le garantisce quella rappresentativa, ma la cosa più importante è che garantisce la responsabilizzazione dei cittadini, che è l'unico modo che una società ha per crescere; il secondo effetto è che verranno prese decisioni consapevoli e non più frutto del mal di pancia del momento".

"È una rivoluzione dolce, semplice e pacifica perché la democrazia diretta non vuole annichilire quella rappresentativa ma è il suo completamento naturale, la sua evoluzione, il suo completamento: oggi il sistema democratico attuale non rappresenta e non soddisfa più i cittadini, sono forme anacronistiche. In poco più di 900 parlamentari possiamo decidere sulla vita e sulla morte dei cittadini, e un sistema rappresentativo che si basa su questo concetto non è più concepibile, proprio per il principio di autoconservazione. Se diamo potere ai partiti loro cercheranno di mantenerlo, è istintivo, perché la meritocrazia è pericolosa e per garantirsi la poltrona si arriva al voto di scambio".

Secondo Marzano "quando i cittadini potranno dire la loro sono certa che capiranno. Per questo noi stiamo lavorando e sono tanti anni che combatto perché i cittadini siano autorizzati a partecipare. È una battaglia lunga. Ad esempio il nostro portale oggi non è accessibile lo stiamo ristrutturando in modo che lo sia: nessuno deve restare indietro, ma ci sono troppi cittadini che in internet non sono mai andati. Roma è semplice solo se diventa il luogo dove i diritti e i doveri sono facili per tutti e dove tutti possono contribuire, e attraverso questo strumento cio' sara' possibile", ha concluso l'assessore.

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