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I conti del Campidoglio fanno paura: ecco perché Roma rischia il commissariamento

La decisione del ragioniere generale di rimettere il proprio mandato preoccupa. Entro il 31 dicembre i comuni devono approvare il bilancio di previsione. E la poltrona dell'assessore è vuota da un mese

La scadenza non è dietro l'angolo ma dopo la decisione del ragioniere generale del Campidoglio, Stefano Fermante, di rimettere il proprio mandato, il tempo che scorre inizia a preoccupare: entro il 31 dicembre i Comuni devono redigere ed approvare il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario successivo e il bilancio triennale di previsione. Pena lo scioglimento del Consiglio comunale e il commissariamento. Per Virginia Raggi, ormai da un mese alla ricerca di un assessore al Bilancio, è un nodo delicato che dopo la decisione di una figura strategica quale quella del responsabile del servizio finanziario va ad aggravarsi. 

Le dimissioni non sono state ufficializzate dal Campidoglio: "Non risultano le dimissioni del ragioniere generale Stefano Fermante, che attualmente è al lavoro" tutto ciò che si apprende da Palazzo Senatorio. Non una vera e propria smentita. Anche perché Fermante ha avvertito la sindaca che non ci sono le condizioni per lavorare e compilato una relazione di una ventina di pagine sullo stato dei conti della Capitale sostenendo che la città è in sofferenza perché nessuna delle indicazioni in essa contenute sarebbero state raccolte dalla Giunta. Lui il baratro di cassa del Palazzo Senatorio l'aveva già esplorato sotto la gestione del Commissario straordinario Francesco Paolo Tronca. Con l'ex assessore al Bilancio Marcello Minenna aveva varato il primo assestamento, ma il suo avvertimento, nella relazione d'accompagnamento, era chiaro: quei conti vanno raddrizzati altrimenti si rischia. 

Al capogruppo della Lista Marchini Alessandro Onorato scrive di aver evidenziato delle criticità e affidato il suo incarico alla sindaca. "Un ragionier generale serio e onesto, nel momento in cui non ha una linea politica chiara, siccome su di lui pesano le responsabilità dei conti della Capitale, è evidente che mette in allarme il primo cittadino e poi se non ha le risposte si dimette" il commento di Onorato. "Questa è una città che rischia il default, quindi non mi meraviglia che Fermante che è una persona seria abbia avvisato la Raggi di questo e se non otterrà risposte a brevissimo sarà conseguente e si dimetterà. Del resto nessun ragioniere generale di una città che va in default trova lavoro per i prossimi 500 anni". 

La deadline del 31 dicembre, quindi, inizia a preoccupare. Se la sindaca Raggi può tenere per sè l'interim per una figura di indirizzo politico come quella vacante dell'assessore al Bilancio e alla società partecipate, perdere il responsabile del servizio finanziario vuol dire perdere una figura difficilmente sostituibile. Secondo l'articolo 153 del Testo unico degli Enti locali, "il responsabile del servizio finanziario" è "preposto alla verifica di veridicità delle previsioni di entrata e di compatibilità delle previsioni di spesa, avanzate dai vari servizi, da iscriversi nel bilancio di previsione ed alla verifica periodica dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese, alla regolare tenuta della contabilità economico-patrimoniale e più in generale alla salvaguardia degli equilibri finanziari e complessivi della gestione e dei vincoli di finanza pubblica". Nell'esercizio di tali funzioni, precisa il comma 4, "il responsabile del servizio finanziario agisce in autonomia nei limiti di quanto disposto dai principi finanziari e contabili, dalle norme ordinamentali e dai vincoli di finanza pubblica".

La proposta di bilancio di previsione poi deve essere redatta ed approvata dalla giunta comunale, dove manca ancora un assessore al Bilancio, sulla base delle ipotesi tecniche fornite dal servizio di ragioneria che, stando alle indiscrezioni, a breve dovrebbe rimanere scoperto. Il tutto poi andrebbe sottoposto al Consiglio comunale per la presentazione di eventuali emendamenti e per l'approvazione. Entro il 31 dicembre. Se ciò non accade l'Aula verrebbe sottoposta a procedimento di scioglimento e il Comune sottoposto a gestione provvisoria. 

Uno scenario estremo, quello del commissariamento, perchè si parla già di uno slittamento dei termini per tutti i Comuni. Ma non per questo meno preoccupante. La capacità di un'amministrazione locale di programmare investimenti e spese senza assessore al Bilancio e senza il responsabile del servizio finanziario, è decisamente limitata. E gestire i conti disastrati di una città sull'orlo del default può diventare disastroso, soprattutto per i municipi.

Un grido d'allarme arriva dal Municipio II: i fondi per la messa in sicurezza degli istituti scolastici secondo la normativa antincendio "rischiano di andare perduti a causa del caos politica in Campidoglio". Scrivono il Presidente del Municipio II Francesca Del Bello e l'Assessore alle Politiche educative Emanuele Gisci: “Si tratta di oltre 48 milioni, circa 3 milioni e 300 a Municipio, che lo scorso maggio erano stati previsti con una variazione di bilancio e che la nostra giunta aveva approvato a luglio completando l’iter. Il caos politico intorno alla sindaca Raggi non può certo inficiare su provvedimenti di questa portata. Sarebbe una delle prime conseguenze evidenti e gravissime della mancanza in questi mesi di un responsabile al bilancio”. 

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