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Un ex dirigente di Alemanno al fianco di Frongia: polemica per la nomina di Marra

Entrato in Campidoglio con l'ex primo cittadino, è stato nominato da Raggi vice Capo di Gabinetto, al fianco di Daniele Frongia. I dubbi di Lombardi: "Ci sarà un approfondimento"

Polemiche per le prime nomine in Campidoglio della sindaca Virginia Raggi. Non solo quella di Daniele Frongia, nominato nei giorni scorsi Capo di Gabinetto. A far discutere anche la nomina a vice dell'ex consigliere capitolino di Raffaele Marra. Un passato da ufficiale nella Guardia di Finanza, il suo nome a Palazzo Senatorio è legato all'ex sindaco Gianni Alemanno. Fu durante il suo mandato che divenne dirigente, prima al dipartimento Politiche Abitative poi al Patrimonio. Prima ancora, dal 2006 al 2008, un incarico all'Unire, l'Unione nazionale razze equine, al tempo sotto la guida di Franco Panzironi. Ricoprì anche un incarico nella Regione Lazio di Renata Polverini. 

Una nomina che non è passata inosservata. Fuori e dentro il Movimento cinque stelle. Sollecitata sulla questione, la deputata Roberta Lombardi, che a Roma è molto legata a Marcello De Vito, ha risposto così a Un giorno da pecora su Radio 2: “Ho conosciuto il dottor Marra ieri (l'altro ieri, ndr), ho letto anche io di questi suoi incarichi precedenti" ha commentato. Lombardi, che è anche membro dello staff di Virginia Raggi, non ha attaccato ma nemmeno difeso la nomina: "Ora capiremo se è stata ponderata, ci sarà un approfondimento. Abbiamo anche l'umiltà di dire che, se facciamo dei piccoli errori, li rimediamo subito”, ha concluso. 

Nel corso di un'intervista a Il Messaggero il diretto interessato ha commentato così: "Ormai sono stato già nominato vicecapo di gabinetto vicario con un'ordinanza. La mia delibera non deve passare in giunta, solo quella di Frongia perché riguarda la sua retribuzione. Certo, il sindaco potrebbe fare un'ordinanza di revoca". Nel caso, spiega "ci rimarrei malissimo". Troppo vicino ad Alemanno? "Sono andato via nel 2010 dal Comune a seguito di una serie di denunce che presentai". Poi aggiunge: "Non sono alemanniano, sono un professionista, un dirigente pubblico. Non sono mai stato coinvolto in alcun procedimento".

Attacca anche l'opposizione. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, scrive su Facebook: "E i profeti del cambiamento cosa ne pensano del lungo elenco di uomini e donne protagonisti delle precedenti amministrazioni che il sindaco Raggi sta infilando nella sua ''nuovissima squadra''? Come mai i duri e puri grillini oggi tacciono? Non vorremmo che il loro silenzio abbia un solo significato: complicità". Meloni attacca anche la nomina di Frongia: "Il M5S ci ha ripetuto fino alla nausea che chi viene eletto per ricoprire un incarico deve farlo per tutto il mandato e non ha la possibilità di fare altro. A Roma, invece, il sindaco del M5S Raggi nomina un consigliere comunale appena eletto come suo Capo di Gabinetto e lo fa aggirando la legge Severino, che vieta espressamente ad un sindaco di dare ad un esponente politico un incarico amministrativo. Di Maio, Di Battista e tutti gli altri paladini della legalità del M5S non hanno nulla da dire?".

Il vespaio su Frongia era stato sollevato dal senatore Augello che aveva annunciato un'interrogazione alla ministra Madia per sapere se vi fossero violazione in base alla legge Severino. Violazioni già smentite dal diretto interessato: "Il Capo di Gabinetto non è (oggi, così come in precedenza) un direttore che firma atti amministrativi; è il responsabile dell'indirizzo politico-amministrativo del Comune e riveste un incarico di natura preminentemente fiduciaria del Sindaco" spiega. "Quanto alla Legge Severino, faccio presente che essa stessa (legge 190/2012), nel conferire la delega al Governo per il riordino dei casi di inconferibilità e incompatibilità, esclude espressamente i vertici degli uffici di diretta collaborazione, come peraltro correttamente ricordato nei pareri sulla conferibilità della carica agli ex consiglieri". Infine l'attacco: "Sul controllo della legittimità degli atti e più in generale dell'andamento del Comune, vale la pena notare come oltre 20 miliardi di debito, Mafia Capitale e altre inchieste siano del tutti sfuggiti ai titolatissimi capi di gabinetto che mi hanno preceduto". 

Francesco Giro, senatore di Fi, però attacca definendo la nomina "un'operazione spregiudicata del solito assumificio all'amatriciana". Scrive: "Raggi non potrà nominare come suo nuovo capo di gabinetto Daniele Frongia appena eletto consigliere comunale di Roma. Se lo facesse trasformerebbe un consigliere comunale in un superdirigente del comune con un ricco stipendio fino a dieci volte superiore". Attacca anche Alessia Morani, Vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera: "Lascia stupefatti vedere la nomina, con lauto stipendio, di un consigliere comunale a capo di gabinetto". Si dice "preoccupato" invece Andrea De Priamo, eletto con Fdi-An all'Assemblea Capitolina: "Se potevamo mettere in conto a causa dell'inesperienza al nuovo sindaco uno slittamento dei tempi rispetto a quanto annunciato sulla nomina della giunta ed ai primi atti di governo, non avremmo immaginato che chi si è candidato volendo rappresentare una rottura col passato e il rispetto assoluto delle regole si potesse prestare a situazioni poco chiare e pasticciate". 

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