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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Raffaele Clemente è il nuovo comandante dei vigili urbani

Dopo un carabiniere, un poliziotto. Marino fa mea culpa sull'errore di valutazione del cv e annuncia il nuovo capo: sarà in carica tre anni e percepirà 146.150 euro

E' Raffaele Clemente il nuovo comandante della Polizia Locale di Roma Capitale. A tre mesi dalle dimissioni di Carlo Buttarelli, otto giorni dopo la  conferenza stampa con l'annuncio di Oreste Liporace e passate neanche 24 ore dalla rinuncia del Colonnello dei Carabinieri, Marino scioglie tutti i dubbi e annuncia ai giornalisti che sarà l'ex capo della sala operativa della Questura di Roma a guidare per i prossimi tre anni i caschi bianchi. Già perché stavolta il sindaco è preciso e sottolinea tanto la durata del contratto (appunto 3 anni), quanto l'entità dello stesso. All'anno Clemente guadagnerà 146.150 euro in base alla delibera di giunta oggi approvata. "Il nuovo comandante dei vigili urbani - ha aggiunto - è un uomo di grandissima esperienza e sono contento che finalmente la Polizia Municipale potrà avere un leader all'altezza della sua fama".

L'ANNUNCIO - Sono le 19.41 quando le mail di tutte le redazioni, a sorpresa, vengono raggiunte dall'annuncio di convocazione di una conferenza stampa. Neanche un'ora dopo, alle 20.30, il sindaco riempie la casella mancante del comandante. Una nomina giunta al termine di una giornata in cui Marino ha dovuto sopportare attacchi pesantissimi da tutta la carta stampata, oltre alle critiche per la sua assenza alla cerimoniza per il 143esimo anniversario del Corpo. Inevitabile parlare della vicenda Liporace. Altrettanto inevitabile, visto l'errore, il mea culpa.

LA VICENDA LIPORACE - "Si possono commettere errori ma non per clientelismi. Ammetto che ci sia stato. Non di metodo ma di procedura interna", ammette il sindaco che poi ringrazia Oreste Liporace per la disponibilità e sensibilità dimostrata". Nel suo stile però Marino dopo le scuse passa all'attacco e prova a rivendicare il metodo di selezione: "Capisco che in tanti rimpiangano i vecchi metodi del passato, nel quale i candidati che ricoprivano una carica amministrativa erano noti perché appartenevano a filiere precise, scelte pilotate, scontate, basate sulla fedeltà e la lealtà ai capi di turno. Così era tutto più immediato, facile e, in un certo senso rassicurante, solo che non ha funzionato. Adesso abbiamo debiti e inefficienze che gravano drammaticamente sui cittadini - ha aggiunto - Per cambiare passo ci vuole il coraggio e la volontà politica e far digerire alle categorie che non vogliono cambiare e che invece vogliono bloccare tutto".

LO STAFF - Marino difende anche il suo staff: "Abbiamo ricevuto 99 curricula. Alla fine ne avevamo alcuni che erano davvero eccellenti. Alcuni di questi non corrispondevano alle indicazioni che avevo dato io stesso nell'avviso pubblico. Se c'è stata qualche negligenza nel controllare è stata del primo cittadino e non dei suoi collaboratori, io ragiono così". Ma ha davvero ancora fiducia nel suo staff? Marino senza titubare: Assolutamente si. Ho lo staff migliore che possa immaginare. A cominciare dal capo di gabinetto. I romani possono essere orgogliosi".

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